Brutte notizie per la messaggistica riguardo Telegram, WhatsApp, e Instagram

Le principali applicazioni di messaggistica non hanno conosciuto un positivo inizio di settimana, con Telegram bannato in Russia, Whatsapp in confusione a causa del GDPR europeo, Instagram che sloggia da Windows Mobile, e la Francia che pensa al fai-da-te.

Brutte notizie per la messaggistica riguardo Telegram, WhatsApp, e Instagram

Diverse nubi si stanno addensando sull’orizzonte della messaggistica istantanea, nelle ultime ore. Telegram è stata ufficialmente bannata in Russia, e la rivale WhatsApp potrebbe dover elevare a 16 anni l’età minima di utilizzo in Europa: nel contempo, Instagram saluta Windows Mobile, e la Francia sta testando un suo messenger criptato nazionale di cui dotare prima i membri del governo e poi tutti i cittadini interessati.

In Russia, Telegram – la principale alternativa a WhatsApp, con 200 milioni di utenti in tutto il mondo (di cui 15 in patria) – è finita nel mirino della Fsb (Federal’naja služba bezopasnosti, l’ex KGB) che, dal 2016, chiede al founder Pavel Durov (trasferitosi a Berlino) di consegnare le chiavi di crittografia dell’app, nell’ambito delle sempre più stringenti leggi sull’antiterrorismo fatte approvare da Putin. Il risultato è che, nei giorni scorsi, un tribunale ha richiesto, agli operatori locali, il banning dell’app su suolo nazionale: secondo il Financial Time, ci vorrà molto prima che tale ordine abbia effetto, anche in ragione del ricorso presentato da Telegram ma, tuttavia, gli isp Mts e Megafon hanno già avviato il filtraggio del traffico web inerente Telegram. 

Il 25 Maggio, in Europa verrà approvato il nuovo “General Data Protection Regulation” e questo, a causa dell’articolo 8 di detto regolamento, secondo gli insider di @WABetaInfo, potrebbe tradursi in un cambiamento delle policy d’uso di WhatsApp, all’interno delle quali il limite minimo per l’uso dell’app potrebbe passare da 13 a 16 anni: in tal caso, posto che nessun’app controlla davvero il rispetto di questo limite, toccherebbe a genitori e tutor legali concedere le autorizzazioni all’uso dell’app. Un problema, quindi, più teorico che pratico. 

Intanto, un portavoce del governo francese ha rivelato che, in Francia, si sta attualmente testando un’applicazione di messaggistica criptata per tutelare le comunicazioni tra i membri delle istituzioni: l’idea è partita dalla constatazione che, attualmente, le criptazioni end-to-end partono o dagli USA (WhatsApp, Facebook), o dalla Russia (Telegram, come visto assediata dai servizi nazionali), e si è traslata in un esperimento che attualmente coinvolge 20 funzionari statali. In caso di esito positivo, l’app diverrà obbligatoria per i membri del governo, e potrebbe essere offerta anche all’uso civile

Instagram, d’altro canto, ha rimosso la sua app dallo store dei device mobili animati da Windows Phone, lasciando in auge solo l’app per PC scaricabile sui computer di mamma Microsoft: per farsi perdonare, però, il CEO Kevin Systrom ha varato l’account ufficiale @design che, tramite le migliori immagini ed illustrazioni degli utenti della piattaforma, si proporrà lo scopo di ispirare coloro che decideranno di seguirlo. 

 

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