Attenzione: centinaia di applicazioni mostrerebbero pubblicità invasive

Secondo una security house americana, sarebbe in corso un nuovo attacco hacker, condotto tramite centinaia di applicazioni manipolate via adware, scaricate milioni di volte che, una volta installate, mostrerebbero con grande frequenza pubblicità invasive.

Attenzione: centinaia di applicazioni mostrerebbero pubblicità invasive

Ultimamente, uno dei metodi più sfruttati dagli hacker per ottenere un qualche vantaggio è quello che prevede l’installazione sui terminali delle vittime di applicazioni, profuse a piene mani nel Play Store di Android, con le quali mostrare pubblicità a raffica, finendo – però – con l’invalidare l’uso del terminale coinvolto. Qualcosa di simile è appena accaduto di nuovo, in oltre 100 applicazioni, gran parte delle quali ancora in azione.

La segnalazione della nuova emergenza proviene dalla security house americana ” White Ops Threat Intelligence” che, specializzata nello scovare e bloccare frodi online spesso attuate tramite botnet di device compromessi, si è imbattuta nella presenza di 104 applicazioni compromesse dall’adware “Soraka”, relative a varie categorie (giochi, file explorer, reminder, foto editor, falsificatori di chiamate o GPS, oroscopi) che, disponibili tramite il Play Store, a partire da Settembre sarebbero state scaricate più di 4.6  milioni di volte.

Una volta installate, le app in questione incomincerebbero a mostrare pubblicità a schermo intero e, onde minimizzare i tempi morti, attuerebbero siffatta prassi anche in fase di blocco schermo o di stand-by: il tutto sempre condito da una serie di escamotage molto elaborati, messi in pratica per non farsi scoprire

Innanzitutto, le app condite dall’adware Soraka – una volta installate – attenderebbero qualche tempo prima di entrare in azione e, in più, per scongiurare il rilevamento antivirus conseguente a comportamenti anomali o malevoli, paleserebbero inserzioni solo nel caso l’utente abbia installato volontariamente, mediante click, l’app untrice. Se ancora non bastasse, tra i comportamenti cosiddetti di persistenza, le app adulterate via adware, scoperte da White Ops, si avvarrebbero di un sistema di occultamento del codice ottenuto tramite il ricorso a caratteri di difficile analisi, in cirillico, tratti da un poco noto dialetto russo del Volga. 

La security house americana, acquartierata in Washington DC, fa sapere d’aver segnalato il problema a Google il 19 Dicembre scorso, ma che molte delle app presenti nella lista spedita sono ancora disponibili al download nel Play Store: per tale motivo, nel procedere all’installazione di un’app, ottemperata a una sana diffidenza verso applicazioni di sviluppatori poco noti e gratuite, è bene sempre leggere le recensioni in calce a ogni app, in quanto spesso rivelatrici di comportamenti anomali.

Infine, è da prestare sempre molta attenzione alle autorizzazioni che si concede a quel che si installa, dacché accettando di tutto, ci si espone – come sottolineato dagli esperti – a rischi anche ben peggiori delle mere, ancorché fastidiose, pubblicità.

Continua a leggere su Fidelity News