Alla prossima WWDC del 9 giugno 2025, Apple annuncerà una delle modifiche più significative mai apportate al suo ecosistema software: l’abbandono della tradizionale numerazione progressiva delle versioni di iOS, iPadOS, macOS, watchOS, tvOS e visionOS in favore di una denominazione basata sull’anno.
Una scelta apparentemente semplice, ma che rivela un’importante strategia di semplificazione e allineamento tra tutti i dispositivi dell’azienda. Nella pratica, i sistemi operativi che verranno lanciati nel corso dell’autunno 2025 non si chiameranno iOS 19 o macOS 16, ma adotteranno direttamente la denominazione “2026”, ad esempio iOS 26 o macOS 26. L’obiettivo è duplice: da un lato eliminare la confusione dovuta a numeri di versione diversi tra i vari sistemi, dall’altro offrire agli utenti e agli sviluppatori una comunicazione più chiara e immediata, coerente con l’anno di riferimento.
Una logica già adottata in passato da Microsoft con Windows 95 e da Samsung con la linea Galaxy S a partire dal Galaxy S20. Il nuovo corso sarà accompagnato da un rinnovamento grafico globale, internamente denominato “Solarium”, che coinvolgerà tutte le piattaforme: tvOS, watchOS, visionOS e ovviamente iOS e macOS. Il risultato sarà un’interfaccia unificata e moderna, studiata per offrire un’esperienza più fluida e intuitiva agli utenti che si muovono tra i vari dispositivi Apple.
Oltre al rebranding, la WWDC 2025 porterà anche una serie di innovazioni tecniche. Tra le più attese ci sono la traduzione in tempo reale per AirPods e Siri, una nuova funzionalità di scorrimento oculare per Vision Pro e un rafforzamento dell’intelligenza artificiale applicata alla salute, alla batteria e all’esperienza d’uso.
Inoltre, Apple intende aprire i suoi modelli AI anche agli sviluppatori di terze parti, segnando una svolta importante nell’adozione delle tecnologie generative. Tra le chicche annunciate: una nuova tastiera bidirezionale arabo-inglese e una penna calligrafica per Apple Pencil. Infine, l’iPad si appresta a diventare sempre più simile a un Mac, in una convergenza che porterà ulteriori vantaggi nell’ambito della produttività, rendendo i tablet della Mela ancora più versatili per chi lavora in mobilità.