Un recente rapporto condotto da Heat Initiative e ParentsTogether Action ha messo in luce un problema significativo relativo all’App Store di Apple: la presenza di oltre 200 applicazioni classificate come inappropriate per bambini, nonostante siano etichettate come adatte a partire dai 4 anni.
Questo studio, che ha analizzato circa 800 applicazioni in sole 24 ore, ha evidenziato come contenuti e funzionalità di alcune app rappresentino un rischio per i più piccoli, portando a domande sulla sicurezza e sull’affidabilità delle classificazioni di età fornite sulla piattaforma. L’App Store, con quasi 2 milioni di applicazioni disponibili, rappresenta una risorsa fondamentale per genitori e tutori alla ricerca di contenuti sicuri per i bambini.
Tuttavia, il rapporto sottolinea che il 25% delle app analizzate presenta contenuti o caratteristiche potenzialmente dannosi per il pubblico giovane. Tra queste, sono emerse app di chat che facilitano connessioni tra bambini e sconosciuti, applicazioni legate a contenuti espliciti o pericolosi e giochi che promuovono comportamenti rischiosi. Un esempio particolarmente grave riguarda una chat associata a fenomeni di pedofilia, insieme a piattaforme che incoraggiano la condivisione di immagini inappropriate o l’adozione di abitudini malsane, come diete estreme.
Alcuni giochi, poi, spingono i giovani a partecipare a sfide sconsiderate, creando un ambiente virtuale tutt’altro che protetto. Dopo la pubblicazione del rapporto, Apple ha risposto difendendo il proprio impegno per la sicurezza e la privacy degli utenti.
La compagnia ha sottolineato di aver rifiutato, negli ultimi cinque anni, oltre 100.000 applicazioni che non rispettavano i criteri di sicurezza. Inoltre, Apple offre ai genitori strumenti per monitorare e limitare l’accesso ai contenuti sui dispositivi dei propri figli, incluse funzioni come la possibilità di bloccare app e segnalare contenuti problematici. Apple richiede agli sviluppatori di fornire classificazioni di età chiare e aderenti alle politiche dell’App Store. Tuttavia, il rapporto evidenzia come questo sistema non sia sempre efficace nel garantire che le applicazioni siano realmente sicure per i bambini.