Ancora tante novità dal Google I/O 2024

Durante il Google I/O 2024, molte novità sono state annunciate, tra cui l'integrazione dell'IA di Gemini in Chrome e nel Play Store, miglioramenti in ambito smart home, nuove funzionalità per studenti, professionisti e appassionati di gaming, e l'introduzione di SynthID, un sistema di watermarking digitale per aumentare la trasparenza nei contenuti generati dall'IA. Gemini promette di migliorare l'esperienza di navigazione web e l'efficienza delle funzionalità basate sull'IA, mentre SynthID mira a contrastare la disinformazione identificando i contenuti generati dall'IA.

Ancora tante novità dal Google I/O 2024

Tra le molte novità annunciate durante il Google I/O 2024, spicca l’integrazione dell’AI di Gemini sia nella versione desktop di Chrome, a partire dalla versione 126, che nel Play Store, senza dimenticare una profonda integrazione di Gemini in Android, migliorie in ambito smart home, novità per gli studenti, professionisti, appassionati di gaming, in quota accessibilità, e il varo di un sistema di watermarking digitale. 

L’integrazione di Gemini in Chrome promette di velocizzare le funzionalità basate sull’IA, migliorando così l’esperienza di navigazione sul web. Grazie all’elaborazione direttamente su dispositivo, l’IA verrà impiegata per potenziare strumenti come “Aiutami a scrivere”, rendendoli più veloci ed efficienti nell’analisi e nella generazione di contenuti. Inoltre, Chrome 122 ha introdotto l’IA generativa per assistere gli utenti nella scrittura di email, recensioni e altro ancora.

Per rendere accessibile questa funzionalità a un vasto pubblico, Google ha ottimizzato Chrome per supportare i modelli Gemini, sfruttando il supporto WebGPU e WASM. WebGPU è un’API JavaScript che consente agli sviluppatori web di accedere direttamente alla potenza di elaborazione della GPU del dispositivo, mentre WASM (WebAssembly) è un formato di codice binario più efficiente e performante rispetto al codice JavaScript tradizionale. Oltre all’assistenza nella scrittura, Gemini verrà utilizzato in Chrome anche per funzionalità come Traduci, Sottotitoli e Trascrivi. Gli sviluppatori avranno accesso a un programma di anteprima anticipata per sfruttare appieno il potenziale di Gemini in Chrome.

Nel Play Store, Gemini offrirà agli sviluppatori la possibilità di personalizzare le schede delle proprie app utilizzando parole chiave di ricerca, migliorando così la visibilità e l’esperienza degli utenti. Inoltre, verrà introdotta una nuova anteprima per mostrare le caratteristiche uniche delle app, semplificando la selezione e il download. Gli sviluppatori avranno a disposizione nuovi controlli pre-invio per individuare problemi relativi a policy e compatibilità prima che le loro app diventino disponibili, offrendo una maggiore protezione contro le minacce alla sicurezza.

Inoltre, gli elenchi delle app nel Play Store mostreranno valutazioni e recensioni specifiche per ciascun dispositivo, migliorando l’esperienza complessiva degli utenti.

Come se non bastasse, Google ha annunciato durante il keynote del Google I/O che l’intelligenza artificiale di Gemini sarà integrata profondamente in Android, aprendo la strada a soluzioni innovative come Gemini Live. Questa integrazione consentirà agli utenti di richiamare Gemini in overlay mentre utilizzano le app del proprio smartphone, consentendo azioni contestuali come il trascinamento rapido di immagini AI generate in Gmail o Google Messaggi. Funzionalità come “Ask this video” e “Ask this PDF” permetteranno agli utenti di cercare informazioni all’interno di video YouTube o documenti PDF senza doverli aprire. Oltre a ciò, Gemini Nano sarà utilizzato per fornire notifiche in tempo reale durante le chiamate, rilevando modelli di conversazione associati alle truffe. Questi meccanismi di protezione funzioneranno in locale sul dispositivo, garantendo la privacy delle conversazioni. Queste innovazioni segnano l’inizio di un nuovo percorso per l’AI on-device, con il potenziale di realizzare promesse fino a oggi irrealizzate, come l’automazione di attività quotidiane come ordinare cibo o prenotare un Uber.

Google non ha trascurato i professionisti e ha presentato una nuova iniziativa durante il Google I/O che promette di rivoluzionare il modo in cui le persone lavorano insieme online. Si tratta di “AI Teammate“, un’intelligenza artificiale basata sul modello Gemini, progettata per agire come un vero e proprio collega virtuale. Questo “teammate” avrà un ruolo definito e sarà in grado di svolgere una serie di attività utili per aiutare gli utenti a concentrarsi sulle proprie mansioni principali. Tra le sue capacità, l’AI potrà monitorare progetti, organizzare informazioni, analizzare dati per individuare tendenze e persino partecipare alla collaborazione del team. Sebbene questa funzionalità sia ancora in fase di sviluppo e test, rappresenta un passo avanti significativo nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle attività lavorative quotidiane.

Sempre nel corso dell’evento I/O 2024, Google ha annunciato un’espansione della funzioneCerchia e cerca“, che consente di risolvere problemi di matematica e fisica mostrando i passaggi necessari per arrivare alla soluzione. Questa caratteristica, alimentata dall’intelligenza artificiale di Google, offre agli studenti la possibilità di comprendere argomenti complessi e metodi di risoluzione attraverso un semplice gesto col dito. L’AI fornisce istruzioni dettagliate passo dopo passo, consentendo agli utenti di verificare il percorso seguito o di riflettere sui singoli passaggi. Attivabile con un semplice cerchio disegnato intorno al problema, questa funzione si integra perfettamente con l’attività di studio, consentendo agli utenti di approfondire, avviare ricerche contestuali o risolvere problemi senza interrompere il proprio flusso di lavoro. Sebbene al momento sia in grado di gestire solo problemi relativamente semplici, Google promette che entro la fine dell’anno sarà in grado di affrontare sfide più complesse, coinvolgendo formule con simboli, diagrammi e grafici. Questo sviluppo è reso possibile dall’impegno di Google in LearnLM, mirato a migliorare continuamente i modelli e i prodotti per l’apprendimento.

Google ha anche annunciato l’espansione del progetto Gameface su Android, rendendo la funzione open-source per tutti gli sviluppatori. Presentato durante l’evento I/O 2024, questo progetto mira a integrare funzioni di accessibilità consentendo alle persone con disabilità di controllare lo smartphone utilizzando espressioni facciali. Il sistema registra i movimenti del volto dell’utente attraverso la telecamera e li traduce in azioni sul dispositivo. Questa tecnologia, inizialmente sviluppata per consentire a persone con disabilità di utilizzare il PC tramite movimenti facciali, è ora disponibile per gli sviluppatori Android, aprendo la strada a nuove applicazioni accessibili. Google sta lavorando anche per estendere l’uso di Project Gameface a contesti educativi e lavorativi in collaborazione con aziende come Incluzza. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, come il trascinamento dello schermo, Google sta facendo progressi nel rendere lo smartphone Android più accessibile grazie a questa tecnologia innovativa.

In quota per così dire gaming, durante il Google I/O 2024, Google ha sorpreso i partecipanti introducendo una versione speciale del popolare gioco del dinosauro di Chrome, chiamato “GenDino“, che integra elementi di intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza di gioco. Questa versione personalizzata del gioco ha offerto una breve ma entusiasmante dimostrazione delle capacità dell’IA generativa, consentendo ai giocatori di personalizzare il T-Rex, gli ostacoli e il deserto del gioco con immagini generate dall’intelligenza artificiale. Questa funzionalità era disponibile solo per pochi minuti prima dell’inizio del keynote del Google I/O 2024, e i giocatori potevano sperimentare combinazioni predefinite create dall’IA utilizzando un pulsante “I’m feeling lucky”, che includeva elementi sorprendenti come un fulmine che balzava sopra le persone.

Potevamo dimenticare la domotica? Giammai. Durante il secondo giorno dell’I/O 2024, Google ha presentato una serie di nuove funzionalità rivoluzionarie per il settore delle smart home. Tra queste, spicca l’apertura delle API Home a tutti gli sviluppatori, consentendo loro di accedere a oltre 600 milioni di dispositivi compatibili con Google Home o Matter. Questa iniziativa, prevista per settembre, promette una vasta gamma di nuove interazioni tra l’utente e la propria casa, come l’accensione automatica delle luci al passaggio di un rider di consegna o l’impostazione del climatizzatore in base all’orario previsto di arrivo degli ospiti. Inoltre, Google ha annunciato che i Chromecast di ultima generazione e alcuni modelli di televisori con Google TV diventeranno hub Home, consentendo un controllo ancora più intuitivo dei dispositivi domestici. Andando oltre, con l’introduzione di “home runtime“, gli smart hub di Google potranno instradare i comandi direttamente ai dispositivi Matter dei clienti sulla stessa rete Wi-Fi, riducendo notevolmente il lag e garantendo una maggiore reattività.

Infine, Google ha introdotto il suo nuovo sistema di watermarking digitale, SynthID, durante il Google I/O 2024, focalizzandosi sulla trasparenza nei contenuti generati dall’intelligenza artificiale. SynthID mira a garantire la tracciabilità di video e testi prodotti attraverso gli strumenti di Google, come il modello Veo per la creazione di video realistici e l’IA di Gemini per la generazione di testi. Questo approccio è pensato per contrastare la disinformazione e aumentare la trasparenza nell’uso dell’intelligenza artificiale. Sebbene i watermark digitali siano invisibili all’occhio umano, consentono agli strumenti di rilevamento automatico di identificare il contenuto come prodotto da un’IA. Anche altre aziende, come OpenAI, TikTok e Meta, stanno adottando soluzioni simili per garantire la tracciabilità dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale sulle loro piattaforme. Nonostante le discussioni sull’efficacia dei watermark come unica soluzione per contrastare la disinformazione, l’iniziativa di Google rappresenta un passo significativo verso un utilizzo più responsabile dell’intelligenza artificiale. 

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