La Microsoft sta facendo davvero molti sforzi, a livello di marketing e di aggiornamenti gratuiti a Windows 10, per far sì che il suo nuovo OS raggiunga la quota di 1 miliardo di installazioni entro i prossimi 2/3 anni. Tuttavia, abbiamo visto come molti clienti siano ancora spaesati dal nuovo upgrade software visto che gran parte delle chiamate alle società esterne di assistenza tecnica riguardano proprio problemi di usabilità e questioni di incompatibilità inerenti il nuovo sistema operativo di Redmond.
A quanto pare, però, a remare contro i propositi di successo della Microsoft non sarebbero solo i clienti, per inesperienza, ma gli stessi partner commerciali dell’azienda di Satya Nadella. A darne notizia è la rivista online “Laptopmag” che ha eseguito un’inchiesta contattando i servizi di help desk delle americane DELL ed HP.
Nel caso della DELL, si era interpellato il suo servizio di assistenza tecnica in merito ad un problema accusato dal touchpad di un Inspiron 15 5000 in seguito proprio al passaggio a Windows 10. Ebbene, in questo caso il tecnico DELL, dopo alcuni tentativi andati a vuoto, spiegava che c’erano un sacco di problemi in Windows 10 e che era meglio riportare il computer a Windows 8.1.
In un comunicato, poi, sempre la DELL spiegava che loro sono impegnati nel supportare il loro partner Microsoft nel garantire un pieno e rapido passaggio dei propri computer a Windows 10 ma quest’OS è un sistema in continuo divenire, con aggiornamenti continui, e spesso – per risolvere un problema specifico – è meglio tornare a Windows 8.1.
La HP, dal canto suo, contattata per un problema al meccanismo di raffreddamento “CoolSense” di un Pavillion x360, non si comportava diversamente. In questo frangente, il tecnico – dopo un’infruttuosa sessione di assistenza remota – consigliava l’acquisto di una chiavetta da 40 dollari per effettuare il roolback a Windows 8.1.
Mike Nash, vicepresidente dell’azienda per il customer service, ha dichiarato – a Laptopmag – che tutti i computer HP del 2015, Pavillion x360 compreso, sono compatibili con Windows 10 ma che l’obiettivo del cliente, a fine giornata, è di avere sempre un Pc sicuramente funzionante e, a volte, la soluzione più semplice e rapida è proprio quello di riportarlo alla versione precedente dell’OS.
Tra le motivazioni di comportamenti del genere, possono rientrare diverse ragioni, tutte comprensibili. L’utente può, in effetti, esser rimasto spiazzato di fronte al nuovo OS di Redmond ma è anche vero che molte aziende hanno servizi di assistenza tecnici del tutto inadeguati, sia per competenze linguistiche che per conoscenze tecniche, a fornire l’aiuto che vien loro richiesto. Oltretutto, e questo è già più comprensibile, non è semplice – per le aziende – fornire assistenza su un sistema operativo che non esisteva ai tempi in cui veniva commercializzato il computer a proposito del quale si chiede aiuto.