L’intelligenza artificiale continua a ridefinire l’esperienza digitale, sia in ambito lavorativo sia nella sfera personale. Nelle ultime ore due annunci hanno catturato l’attenzione: da un lato Microsoft ha confermato che Copilot diventerà parte integrante e praticamente inevitabile di Microsoft 365, dall’altro OpenAI ha introdotto un pacchetto di misure di sicurezza pensate specificamente per proteggere gli utenti adolescenti di ChatGPT. Due novità molto diverse, ma accomunate dall’idea di integrare l’AI in modo sempre più pervasivo, con un occhio alle opportunità ma anche alle responsabilità.
Copilot diventa il cuore di Microsoft 365
Microsoft ha ufficializzato che Copilot, il suo hub di funzioni AI, sarà distribuito in maniera automatica all’interno di Microsoft 365. La novità arriverà a partire dall’autunno e interesserà sia le nuove installazioni sia quelle già attive. L’aggiornamento avverrà in background, senza interruzioni per gli utenti, e renderà Copilot parte delle funzioni “core” della suite.
Per la maggior parte delle persone non sarà possibile evitare l’installazione: solo gli amministratori IT nelle installazioni aziendali o gli utenti più esperti, tramite criteri di gruppo o modifiche al registro di sistema, avranno la possibilità di disattivarlo. In Europa invece la distribuzione non è ancora prevista, a causa delle regolamentazioni più stringenti in tema di privacy e sicurezza. Microsoft dovrà infatti adeguarsi a standard specifici prima di poter rendere Copilot disponibile su larga scala anche nel nostro continente. L’obiettivo di Redmond è chiaro: rendere l’AI uno strumento quotidiano per scrivere documenti, analizzare dati, preparare presentazioni e gestire email. Una mossa coerente con la strategia di Satya Nadella, che negli ultimi anni ha puntato forte sull’intelligenza artificiale, anche attraverso gli investimenti in OpenAI.
ChatGPT introduce misure per gli adolescenti
Sul fronte consumer, OpenAI – di cui Microsoft è un grosso investitore – ha annunciato un aggiornamento importante dedicato alla sicurezza dei minori. ChatGPT è pensato per utenti dai 13 anni in su, ma fino ad oggi le tutele specifiche per gli adolescenti erano limitate. Con il nuovo pacchetto, la piattaforma introduce strumenti come il sistema di previsione dell’età e i controlli parentali. Il primo serve a stimare se un utente abbia meno di 18 anni, bloccando automaticamente contenuti sensibili e adattando l’esperienza per garantire conversazioni più sicure. Se l’algoritmo non è certo dell’età, l’esperienza predefinita resta quella per under 18, salvo verifica manuale da parte dell’adulto.
I genitori potranno inoltre collegare il proprio account a quello dei figli, impostare limiti di utilizzo (come blackout orari), ricevere notifiche in caso di situazioni critiche e gestire funzioni come la memoria delle chat. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha sottolineato che l’equilibrio tra privacy, libertà e protezione non è semplice: per gli adulti l’approccio resta permissivo, con ampie possibilità di personalizzazione e uso creativo; per i minori, invece, la sicurezza viene prima di tutto, anche a costo di ridurre la libertà di interazione.