Per festeggiare gli ottant’anni di Francesco Guccini, il mondo della musica italiana si è messo al lavoro in un album-tributo, curato da Mauro Pagani con la partecipazione di grandi nomi della musica italiana: Zucchero, Ligabue, Gianna Nannini, Elisa, Fiorella Mannoia, Jack Savoretti, Vinicio Capossela e la coppia Samuele Bersani – Luca Carboni.
Il progetto sarà realizzato da BMG Rights e data la grande partecipazione del mondo della musica molto probabilmente i dischi saranno due. Uno dovrebbe uscire per novembre 2019 e l’altro per la prossima primavera, alla vigilia del compleanno del “Maestrone“.
In una vecchia intervista del 2016 al Corriere di Bologna, venne chiesto a Francesco Guccini se ricordava quando lo chiamavano “Maestrone”, a Bologna. Allora la risposta del cantautore fu secca e precisa: “Sì e non mi è mai piaciuto. Non sono neanche un maestro”. Alla risposta negativa venne suggerito di chiamarlo cantautore oppure scrittore. Ma nemmeno queste soluzioni gli andavano bene: “Meglio Francesco Guccini. Anzi, anche troppo“. Nonostante queste sue affermazioni, Guccini ancora oggi è conosciuto come il “Maestrone”, una guida per i cantautori italiani.
Guccini è stato sicuramente un faro luminoso per Luciano Ligabue, che occuperà infatti un posto nel doppio cd in progetto. Guccini e Ligabue si sono conosciuti in piazza San Giovanni tanti anni fa, durante un concerto del primo maggio. Poi i due hanno lavorato insieme al cinema. Sono molte le occasioni in cui Ligabue parla del maestro con il canto, al Festival di Sanremo lo ha fatto duettando “Dio è morto” insieme a Claudio Baglioni.
Guccini racconta delle confidenze fatte a Ligabue: “Gli ho ricordato che anch’io ho cominciato facendo rock’n’roll. Perché alla fine degli anni Cinquanta, quando è arrivato in Italia, lo cantavano tutti”. Gli avrebbe detto inoltre di aver studiato “le mosse davanti allo specchio”. Di Ligabue e di Zucchero il cantautore, prossimo agli ottant’anni, ha affermato: “Mi piacciono (…) perché sono di grande emilianità, genuini, veri“.