Un disco omaggia gli ottant’anni di Francesco Guccini

Francesco Guccini il prossimo 14 giugno compirà 80 anni. Il mondo della musica si sta organizzando per festeggiare il noto cantautore italiano con un disco-tributo.

Un disco omaggia gli ottant’anni di Francesco Guccini

Per festeggiare gli ottant’anni di Francesco Guccini, il mondo della musica italiana si è messo al lavoro in un album-tributo, curato da Mauro Pagani con la partecipazione di grandi nomi della musica italiana: Zucchero, Ligabue, Gianna Nannini, Elisa, Fiorella Mannoia, Jack Savoretti, Vinicio Capossela e la coppia Samuele Bersani – Luca Carboni.

Il progetto sarà realizzato da BMG Rights e data la grande partecipazione del mondo della musica molto probabilmente i dischi saranno due. Uno dovrebbe uscire per novembre 2019 e l’altro per la prossima primavera, alla vigilia del compleanno del “Maestrone“.

In una vecchia intervista del 2016 al Corriere di Bologna, venne chiesto a Francesco Guccini se ricordava quando lo chiamavano “Maestrone”, a Bologna. Allora la risposta del cantautore fu secca e precisa: “Sì e non mi è mai piaciuto. Non sono neanche un maestro”. Alla risposta negativa venne suggerito di chiamarlo cantautore oppure scrittore. Ma nemmeno queste soluzioni gli andavano bene: “Meglio Francesco Guccini. Anzi, anche troppo“. Nonostante queste sue affermazioni, Guccini ancora oggi è conosciuto come il “Maestrone”, una guida per i cantautori italiani.

Guccini è stato sicuramente un faro luminoso per Luciano Ligabue, che occuperà infatti un posto nel doppio cd in progetto. Guccini e Ligabue si sono conosciuti in piazza San Giovanni tanti anni fa, durante un concerto del primo maggio. Poi i due hanno lavorato insieme al cinema. Sono molte le occasioni in cui Ligabue parla del maestro con il canto, al Festival di Sanremo lo ha fatto duettando “Dio è morto” insieme a Claudio Baglioni.

Guccini racconta delle confidenze fatte a Ligabue: “Gli ho ricordato che anch’io ho cominciato facendo rock’n’roll. Perché alla fine degli anni Cinquanta, quando è arrivato in Italia, lo cantavano tutti”. Gli avrebbe detto inoltre di aver studiato “le mosse davanti allo specchio”. Di Ligabue e di Zucchero il cantautore, prossimo agli ottant’anni, ha affermato: “Mi piacciono (…) perché sono di grande emilianità, genuini, veri“.

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