"Toy", il primo singolo dei Pinhdar

Si intitola "Toy" il primo singolo del duo milanese Pinhdar, abbinato a un videoclip suggestivo ispirato ad una celebre performance artistica di Yoko Ono.

"Toy", il primo singolo dei Pinhdar

Ci sono dei progetti musicali che colpiscono al primo ascolto. È il caso dei Pinhdar, duo milanese che ha pubblicato un singolo molto suggestivo dal titolo “Toy“, disponibile sulle principali piattaforme. “Sono qui fermo, seduto sulla poltrona dove siedi sempre tu. C’è silenzio ma ti sento sempre parlare, non riesco a farti stare zitta. Sei tu che devi ascoltarmi. Guardo a terra e la macchia scura si muove, si allarga e riempie gli spazi. Hai voluto rovinare tutto rompendo il mio giocattolo…” – recita il brano, cantato in lingua inglese.

“Toy” parla infatti di una relazione dove l’ossessione prende, purtroppo, il sopravvento su tutto. Si tratta di un racconto in flashback, che inizia dall’epilogo tragico della loro storia: l’assassinio come forma estrema di possesso. Un racconto che troppe volte ci è capitato di leggere o ascoltare nella cronaca che tinge di nero le nostre giornate.

Ad accompagnare il brano, un videoclip girato in piano sequenza che mostra quell’alienazione dalla realtà che porta a considerare l’altro come un oggetto. Questo insieme ad altre forme di abuso rappresentate in una chiave suggestiva e metaforica, di forte impatto visivo ed emotivo.

I registi Alessandro Nassiri Tabibzadeh e Samuele Romano si sono infatti voluti ispirare alla performance “Cut Piece” di Yoko Ono, inserendola però nel contemporaneo e mettendo in scena l’aggressività insita in molte relazioni della nostra società. Nel video c’è l’incapacità di comprendere i sentimenti e di provare empatia, la competizione (anche fra donne), più forti della solidarietà e dell’attenzione all’altro.

Al centro del racconto visivo c’è la performer Francesca Lolli, che si lascia tagliare gli abiti rappresentando la fragilità umana messa a nudo. Il risultato è una forte empatia con quello che sta succedendo alla protagonista. A firmare la fotografia sono Giuseppe Bonasia e Federico Tarchini.

Continua a leggere su Fidelity News