Spotify, da ora il canone si può pagare con il bonus cultura

Il bonus cultura, tanto amato dai nuovi diciottenni, permetterà di pagare il canone Spotify per 1, 3, 6 e 12 mesi. Immediatamente si accende il dibattito etico sul tema, ma tutto dipenderà dall'utilizzo della piattaforma.

Spotify, da ora il canone si può pagare con il bonus cultura

Con ogni probabilità, il tema del bonus cultura è di maggiore interesse per i diciottenni. Per chi non lo sapesse, è un credito di 500 euro varato per la prima volta dal governo Renzi e poi rinnovato da quello attuale, spendibile in tutto ciò che riguarda la cultura. Con il buono, infatti, è possibile acquistare libri di qualunque genere, biglietti per il cinema, per il teatro oppure per un concerto ma le possibilità sono molto più ampie (il tutto è spiegato nel sito ufficiale dell’iniziativa).

Tra gli altri campi di utilizzo della quota bonus, era inclusa anche la possibilità di acquistare musica fisica (come i CD, i DVD musicali e i vinili) presso qualunque esercente. Ad essere esclusa, tuttavia, era la musica offerta in abbonamento ma qualcosa sta per cambiare su questo campo, almeno per quanto riguarda Spotify.

Il popolare servizio di musica in streaming ha infatti annunciato, tramite un comunicato ufficiale, di aver aggiunto tra i metodi di pagamento anche il bonus cultura di 500 euro. In questo modo, ciascun neo maggiorenne potrà avere l’abbonamento Spotify gratis, fino all’esaurimento del credito spettante. Nel dettaglio, sarà possibile acquistare 4 pacchetti di abbonamento differenti: quello da 1 mese, da 3 mesi, da 6 mesi e da 1 anno. Ovviamente nessuno di questi abbonamenti è soggetto ad improvvisi rincari e le istruzioni per l’utilizzo del buono sono dettagiate all’interno dell’area dedicata del sito ufficiale.

Si ricorda che al fine di poter utilizzare correttamente il bonus cultura è necessario completare la procedura di attivazione di SPID, l’identità digitale unica per ogni persona fisica. Lo SPID può essere creato presso un Identity Provider certificato (come Poste Italiane) seguendo la relativa procedura dettagliata sul sito del singolo fornitore. Come ultimo aspetto, si ricorda che il bonus cultura è accessibile solo a coloro che compiono gli anni nel 2017 oppure nel 2016 (nel secondo caso non è più possibile registrarsi alla piattaforma 18app).

Ovviamente l’integrazione del bonus cultura in Spotify non può che creare un acceso dibattito etico sull’utilizzo corretto della piattaforma finanziata dal governo. L’intento originale era di diffondere la cultura nel paese, ad oggi parecchio trascurata dai diciottenni. È da considerare che, tuttavia, la possibiltà di avere un servizio come Spotify gratuitamente contribuisce ad allontanare parecchi giovani dal mondo della pirateria, i quali si sentono maggiormente al sicuro se sono usufruttori di un servizio legale.

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