La 75° edizione del Festival di Sanremo continua a sorprendere il pubblico, non solo per la qualità musicale delle esibizioni, ma anche per alcuni eventi che hanno suscitato particolare attenzione. Due in particolare sono diventati virali in poco tempo: l’episodio che ha visto protagonista Rose Villain e un applauso napoletano che ha scaldato la platea, e la discussa introduzione dell’autotune nella kermesse canora. Ecco i dettagli su queste due novità.
L’urlo dalla platea: “Si’ ‘na pret”
Una delle esibizioni che ha attirato più attenzione durante la prima serata del Festival è stata quella di Rose Villain, che ha cantato il brano «Fuorilegge». Mentre scendeva le scale dell’Ariston, con un vestito rosso e capelli blu, un commento in dialetto napoletano è rimbalzato tra le mura del teatro: «Si’ ‘na pret». Un’espressione che ha subito suscitato curiosità. Il termine «pret», in dialetto partenopeo, è un modo per dire che qualcuno è una «pietra preziosa», un complimento che denota grande bellezza e fascino (che pure non mancano alla splendida collega Clara). La frase è diventata subito virale, tanto che sui social sono iniziati a circolare storie, post e video. La stessa cantante, ironicamente, ha pubblicato una foto su Instagram indossando una maglietta con la scritta «pret», scherzando sull’accaduto e mostrando apprezzamento per il caloroso elogio ricevuto. Questo episodio ha contribuito a dare un tocco di leggerezza e simpatia alla serata.
Rose Villain è ormai una presenza consolidata al Festival, ed è alla sua seconda partecipazione consecutiva. Dopo il successo di «Click, boom!», il suo nuovo brano «Fuorilegge» ha riscosso grande interesse. Il brano racconta del desiderio che precede l’amore, un sentimento che può essere tanto affascinante quanto logorante, evocando quella sensazione di essere “illegale” in una relazione.
Autotune a Sanremo: sì alla tecnologia, ma con parsimonia
Un’altra novità che ha suscitato discussione riguarda l’uso dell’autotune a Sanremo 2025. Questa tecnologia, che corregge o altera l’intonazione della voce, non è più un tabù per il Festival. A dichiararlo è stato Carlo Conti, direttore artistico e co-conduttore della kermesse, che ha spiegato come l’autotune sia ormai un elemento essenziale in certi generi musicali, come la trap, e che sarebbe «assurdo» escluderlo da una manifestazione che vuole riflettere le tendenze musicali moderne. In passato, l’uso dell’autotune al Festival non era esplicitamente vietato, ma non era mai stato accettato apertamente.
Il regolamento della 75° edizione ha finalmente chiarito che la tecnologia è consentita, ma solo in determinate condizioni. L’autotune può essere utilizzato come effetto vocale, ma non deve essere impiegato per mascherare errori evidenti nell’intonazione. La differenza tra un uso corretto e un abuso è sottile ma importante: la velocità con cui la nota viene corretta è uno degli indicatori fondamentali. Con un valore basso di «retune speed», il cambiamento della nota risulta immediato e “robotico”, mentre un valore più alto consente una transizione più naturale e impercettibile.
Un esempio interessante in merito all’uso di tal tecnologia al Festival di quest’anno è stato fornito dalla cantante Giorgia, che ha raccontato di come, scherzosamente, avesse chiesto di cantare con l’autotune ma fosse stata rimproverata dal suo team. Nonostante questa facezia, l’autotune è ormai una realtà consolidata nel panorama musicale contemporaneo, e l’utilizzo di questa tecnologia sta diventando parte del linguaggio artistico di alcuni artisti.
L’autotune è stato sviluppato nel 1996 dall’ingegnere americano Andy Hildebrand, che inizialmente lo creò per correggere l’intonazione nelle registrazioni vocali. Il software analizza la voce del cantante in tempo reale, confrontandola con una scala musicale prescelta, e se una nota è «stonata», la corregge automaticamente. Questa tecnologia permette di ottenere esibizioni vocali perfette anche dal vivo, senza dover ricorrere alla post-produzione.
Oggi, l’autotune è utilizzato sia per correggere piccole imperfezioni vocali sia come vero e proprio effetto sonoro. L’esempio più celebre di quest’ultimo utilizzo è la canzone «Believe» di Cher, che ha reso l’effetto robotico di Autotune un segno distintivo nel pop. E questo tipo di uso «estetico» è molto diffuso nella musica trap. L’utilizzo dell’autotune a Sanremo 2025 è stato approvato a condizione che venga utilizzato per migliorare la performance vocale, senza però alterare in modo eccessivo l’autenticità dell’esibizione.