Era il 14 maggio del 1998, era un giorno triste per la musica. Ci lasciava, infatti, Frank Sinatra, o più semplicemente The Voice, uno degli artisti più importanti del XX secolo. Oggi, sono passati 17 anni da quel giorno; anzi, da quella notte. Una notte in cui Las Vegas fu lasciata al buio: non un blackout, ma un semplice segno di rispetto nei confronti di Sinatra. Si spegne The Voice, si spegne Las Vegas, che da lui aveva avuto tanto: denaro, giornalisti, il suo stesso talento. Se Las Vegas è conosciuta a livello mondiale, lo dobbiamo in gran parte a Frank Sinatra.
Sinatra è legato a tante città, in effetti, ma è un po’ come se si fosse sempre sentito cittadino del mondo. Amante del viaggio, si era esibito un po’ dovunque tranne, con suo grande rammarico, in Russia e Cina, dove avrebbe voluto contribuire a distendere il clima con la sua voce, la The Voice. Una carriera durata 63 anni, durante i quali ha inciso più di 60 album di brani inediti, e interpretato 2.200 canzoni con artisti del calibro di Ella Fitzgerald ed Elvis Presley, oltre ad aver recitato in oltre 50 film. Numeri che impressionano, ma che restano niente di fronte al suo talento.
“La mia voce è fatta per la notte“, amava dire, e i suoi show ne hanno accompagnate, di notti, con maratone musicali anche di diverse ore. Bevitore e fumatore all’inverosimile, se c’è una cosa che è sempre stata vicina a Frank Sinatra è la sua meravigliosa voce che, nonostante diverse volte fosse stata messa alla prova dai vizi di The Voice, non lo ha mai tradito. Roosevelt, Bush senior, Jerry Lewis, Dean Martin, Sammy Davis Jr., Joe Di Maggio, Mia Farrow: sono tanti i personaggi che hanno segnato la vita di Frank Sinatra, e a cui Sinatra ha segnato la loro. Un pezzo della storia americana, senza ombra di dubbio. E oggi sono 17 anni che The Voice continua a vivere nei ricordi di tutti noi.