In una recente intervista rilasciata a “Rolling Stone Italia“, un sito che si occupa spesso di politica, musica e cultura di massa, il produttore Michele Canova Iorfida, che negli anni ha collaborato con artisti come Max Pezzali, Adriano Celentano, Fedez e Fabri Fibra, solamente per citarne alcuni, parla della sua lunga carriera dedicata alla musica.
Durante il racconto del proprio passato, Michele ricorda alcuni album prodotti, rivelando come la sua vita sia totalmente cambiata dopo l’incontro con Tiziano Ferro: prima infatti non riusciva a guadagnare una lira, ma una volta riconosciuto il genio dell’artista di Latina, le cose sonoo cambate e a lui deve rendere il merito di avergli fatto conoscere R. Kelly e l’intero filone dedicato al rhythm and blues.
Alcuni aneddoti di Michele Canova
Proprio “Xdono“, uno dei primissimi successi di Tiziano Ferro prodotto da Michele Canova, ammette che è stato copiato da “Did You Ever Think”: “Era proprio presa di peso da un pezzo di R. Kelly. Io e Tiziano ci siamo guardati, me lo ricordo ancora oggi, mentre eravamo in studio: «Facciamo la marachella? Sì, dai: facciamola». E così semplicemente risuonai il pezzo: perché se lo risuoni al massimo possono dirti che hai copiato, ma giuridicamente non possono farti un cazzo. A meno che non diventi veramente grosso grosso, eh: e così fu, dopo. Inevitabile allora che a un certo punto ci arrivasse una lettera d’avvocato. Che arrivò. «Eh, c’hanno beccato». Ma poi in realtà, legalmente parlando, non poterono farci nulla“.
Tra i tanti successi ottenuti negli anni, Michele Canova non nasconde di aver ottenuto alcuni flop del tutto inaspettati. Tra questi troviamo l’album di Max Pezzali uscito nel 2007 intitolato “Time Out“, che riuscì a vendere 110 000 copie, risultando tra gli album più venduti in Italia di quell’estate.
Per il produttore il disco però non è mai riuscito a esprimere il suo pieno potenziale, nonostante ci fossero dei pezzi considerati da lui molto belli: “Ci siamo messi lì con Claudio (Cecchetto), Pierpa (Peroni) e Max, e abbiamo lavorato in modo davvero viscerale. Ma sai quale fu il problema? Secondo me il problema fu che Claudio, a disco finito, non capì quali erano i pezzi giusti su cui puntare. Ancora oggi quando lo sento lo amo veramente tanto. Invece in generale quel disco non venne capito troppo, non ebbe il successo che secondo me meritava. Per nulla”.
Parlando invece del suo futuro, Michele Canova ammette di essersi voluto mettere in gioco con “Level One“, il suo disco d’esordio che vede la collaborazione di Fabri Fibra, Gianna Nannini e altri cantanti giovani. Il produttore comunque sottolinea come questo sia solamente il primo albun, non nascondendo quindi che ne possano esserci altri in futuro con l’obbiettivo di lanciare giovani artisti.