Mendel, la sua canzone contro il bullismo

Il bullismo continua ogni giorno a mietere vittime e Mendel, un giovane artista di 18 anni, prova a dare forza a chi lo subisce, invitando ad aggrapparsi alle proprie passioni, a non chiudersi in sé stessi e ad aprirsi e parlarne con gli altri.

Mendel, la sua canzone contro il bullismo

Il bullismo è una piaga terribile e sono sempre di più coloro che si battono per provare ad arginarlo e magari sconfiggerlo in qualche modo. Mendel, un giovane cantante di 18 anni, ha deciso di provare a dare la sua testimonianza in merito grazie al brano Guerriero“, che è un inno, un messaggio dedicato a chi è vittima di bulli e cerca di mettere fine a tutto ciò.

Sono tantissime le storie di bullismo, della sopraffazione del più forte nei confronti del più debole, che sentiamo ogni giorno e la tecnologia, in particolare l’uso degli smartphone, non fa altro che incrementare questa terribile piaga che coinvolge sempre più giovani. Leggendo i giornali o seguendo la televisione e la radio si scoprono sempre più spesso giovani vittime di questa piaga.

È sempre interessante quando dei giovani si prodigano per affrontare questa tematica sociale e per provare a dare un loro contributo. Mendel, un giovane artista 18enne, è un esempio in tal senso. Questo ragazzo ha scritto, infatti, una canzone dal titolo “Guerriero”, in cui prova a dare un messaggio di speranza a chi è vittima dei bulli e deve affrontarli, suo malgrado.

Mendel è il nome d’arte di Michele Di Tommaso, un giovane che frequenta il liceo sociale-economico di Rimini e che, vittima di bulli, ha deciso, seguendo la sua passione, di dare una mano a chi affronta ogni giorno questo terribile disagio. La musica è una parte fondamentale della sua vita, che lo ha aiutato in momenti terribili e difficili.

Oggi Mendel invita i giovani a non chiudersi in sé stessi, a parlarne, a trovare un conforto negli insegnanti o negli amici, a cercare di reagire in qualche modo. Il cantante capisce bene i giovani, la sua generazione, essendone lui stesso un esponente di primo piano e li invita a cercare di avere maggior consapevolezza in loro stessi, anche se è difficile: “Non siamo noi ad essere sbagliati, ma semplicemente siamo diversi e quindi unici.

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