Max Pezzali all’Ottobre De Andrè: "Mio padre è sopravvissuto alla tragedia di Albenga"

Max Pezzali è stato uno degli ospiti di "Ottobre De Andrè", dove ha parlato del suo legame con la città di Albenga e di un aneddoto commovente legato al padre.

Max Pezzali all’Ottobre De Andrè: "Mio padre è sopravvissuto alla tragedia di Albenga"

La scorsa domenica è iniziata “Ottobre De Andrè“, manifestazione ideata e organizzata dai Fieui di Caruggi di Gino Rapa, con la collaborazione del Comune di Albenga. I primi ospiti durante la serata del 14 ottobre sono stati “I Trilli” che, ripercorrendo le loro canzoni, sono riusciti a toccare il cuore dei presenti con la loro dedica a Genova e alla tragedia del ponte Morandi. I due ospiti più attesi della giornata, però, sono stati Ron e Max Pezzali.

Una serata che non è stata dedicata solamente alla musica ma anche ad aneddoti molto toccanti, come il ricordo per le vittime del “Ponte delle Condotte” di Genova. Ciò che ha più colpito i partecipanti alla serata è stato un racconto del cantante pavese Max Pezzali che esprime tutto il suo rispetto e il suo amore per il piccolo paesino di Albenga.

Max Pezzali, dopo aver cantato un celebre successo di De Andrè sul palco del teatro, ha voluto parlare della tragedia di Albenga, un incidente marittimo avvenuto il 16 luglio 1947 in provincia di Savona, che portò al naufragio della motobarca “Annamaria“, con a bordo all’incirca 70 bambini, naufragata appunto nei pressi di Albenga. Nell’incidente complessivamente 48 persone, di cui 43 bambini, un altro morirà in ospedale, e quattro adulti.

Il cantante resta legato a questa vicenda poiché il padre era a bordo della “Annamaria” e fu uno dei sopravvissuti alla tragedia. Oltretutto all’epoca molti bambini del Piemonte, della Lombardia e delle regioni interne non avevano, purtroppo, la possibilità di andare al mare e alcuni di loro non lo avevano dunque neppure mai visto e, di conseguenza, non erano capaci di nuotare.

Il pavese racconta di come il padre sia stato uno dei superstiti: “Mio padre fu salvato da un pescatore e 15 anni dopo, quando si trovo di nuovo ad Albenga per fare il C.A.R. andò a cercarlo, lo trovò e lo ringraziò di cuore. In molti sono passati da Albenga durante il servizio militare e ricordano questa città in modo più o meno piacevole”.

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