Lutto nel mondo della musica: morto Spencer Davis

Aveva 81 anni, Spencer Davis, da qualche giorno si trovava in ospedale per una polmonite. Co-fondatore del gruppo di successo negli anni '70, il "Spencer Davis Group".

Lutto nel mondo della musica: morto Spencer Davis

Il 19 ottobre, a Los Angeles, si è spento Spencer Davis, co-fondatore della band britannica Spencer Davis Group grazie alla quale, negli anni settanta, era diventato famoso. Davis, nato, il 17 luglio 1939 a Swansea, aveva 81 anni. Era ricoverato in ospedale da alcuni giorni a causa di una polmonite.

Fino al 1963 era vissuto a Swansea, poi, a motivo dell’Università, si era trasferito a Birmingham. In questa città, insieme a Pete York, batterista, a Steve Winwood, polistrumentista e cantante, e a Muff Winwood, bassista fratello di Steve, ha fondato la band: Spencer Davis Group. Muff Winwood, in una intervista, nel 1997, avrebbe fatto capire che il nome scelto dal gruppo per la band fu casuale: “Spencer era l’unico che avesse piacere a fare le interviste, fui io dunque a suggerire che, se avessimo chiamato la band Spencer Davis Group, il resto di noi poteva restare comodamente a letto e lasciarle fare tutte a lui”.

La band lavorò in maniera intensa, per pochi anni ma con singoli di successo. Tra i brani più famosi vanno senz’altro ricordati “Keep On Running“, “Somebody Help Me“, “Gimme Some Lovin’” e “I’m a Man“. In quegli anni, nel Regno Unito e negli Stati Uniti, la musica della Spencer Davis Group era tra le più ascoltate.

Nel 1967 la band subì una perdita: Steve Winwood decise di lasciare lo Spencer Davis Group e di formare i Traffic, un gruppo musicale rock inglese, grazie al quale sarebbe diventato molto famoso. Senza Steve la band di Spencer Davis si sciolse. Più tardi il gruppo cercò di ricomporsi, ma non conobbe più il primitivo successo.

Trasferitosi negli Stati Uniti, Spencer Davis cominciò a lavorare nell’industria della musica. In una testimonianza del 2005, Davis, riferì che negli anni del successo non aveva ricavato molto profitto: pur avendo venduto milioni di dischi in pochi anni, il guadagno è stato quasi insignificante.

Continua a leggere su Fidelity News