Uscirà il prossimo 26 maggio l’album “L’ultimo Giorno di Sole” (Orlantibor / NAR International) che contiene testi inediti e musiche di Giorgio Faletti (scrittore, attore, compositore, cantante e comico italiano scomparso lo scorso 4 luglio all’età di 63 anni), arrangiati da Andrea Mirò.
Ad interpretarli sarà l’attrice Chiara Buratti, grande amica di Faletti che, a partire dal 4 luglio, ad Asti, (proprio il giorno dell’anniversario della scomparsa di Faletti nella sua città natale) debutterà con l’omonimo spettacolo di musica e parole, dove sarà diretta in scena da un altro grande amico dello scrittore-autore, il regista Fausto Brizzi, e accompagnata al pianoforte dalla giovane pianista toscana Giulia Mazzoni.
Il CD in uscita è composto da nove brani che possono essere descritti come “racconti nel racconto”, che ci fanno apprezzare ancora una volta l’incredibile talento narrativo di Giorgio Faletti e la varietà delle sue influenze musicali.
Il disco “L’ultimo Giorno di Sole” è anticipato dal brano “Confessioni di un pianoforte”, scritto insieme a Chiara Buratti e attualmente in rotazione radiofonica. Si tratta di una poesia dall’atmosfera surreale, impreziosita da un cameo vocale di Faletti, nella quale il pianoforte è il protagonista principale, capace di raccontarci e regalarci un sogno.
Il giorno di debutto dello spettacolo, oltre che coincidere con il giorno dell’anniversario della scomparsa del noto artista, aprirà anche la prima edizione del Premio Giorgio Faletti che si terrà il 4 e il 5 luglio sempre ad Asti. In questa occasione verranno premiati cinque esordienti che si sono distinti negli ambiti tanto amati da Giorgio Faletti, e cioè cinema, letteratura, musica, comicità e sport.
La produzione del progetto “L’ultimo giorno di sole” è a cura della Orlantibor di Roberta Bellesini Faletti, la moglie di Giorgio, che ha voluto far sì che questo progetto diventasse realtà per realizzare il grande desiderio del marito, anche grazie all’aiuto e il supporto dei suoi amici più cari.
L’attrice Chiara Buratti, in merito al progetto racconta: “È un bel carico emotivo portare avanti questo progetto. E anche una grande responsabilità vedere come nascevano i versi, uno dopo l’altro, mi ha fatto capire la differenza tra un bravo autore e un genio. E la sua umiltà assoluta”.