A poco più di 25 anni dalla scomparsa di Lucio Battisti, uno dei più celebrati ed amati cantautori italiani venuto a mancare il 9 settembre 1998, la vedova Grazia Letizia Veronese Battisti ha voluto pubblicare una lettera aperta a Mogol, che per anni collaborò con Battisti scrivendo i testi di alcuni dei suoi più grandi successo.
“Eccomi qui. Sono passati 25 anni da quando Lucio Battisti non è più fra noi“, esordisce la donna nel suo messaggio, indirizzato al ragionier Giulio Rapetti, il vero nome di Mogol . “Noto, caro Giulio, che non perdi occasione pubblica per spargere il tuo miele su Lucio, dichiarando di averlo amato tanto: io credo che tu abbia ragioni per amarlo molto di più adesso, visto che ancora oggi, dopo un quarto di secolo dalla sua morte, non ti riesce di separare il suo nome dal tuo“.
La Veronese fa notare che, ogni volta che il paroliere menziona Battisti, non fa “mai alcun cenno alle innumerevoli cause che hai intentato dopo la morte di Lucio: tre gradi di giudizio per una questione di confini, due gradi di giudizio per un risarcimento danni, per ‘perdita di chance‘. Mogol ha infatti intentato diverse cause contro gli eredi di Battisti, in quanto hanno vietato l’uso delle sue canzoni per diversi fini commerciali, come le pubblicità.
La donna ricorda a Mogol che non ha mai risposto ad una sua lettera, inviata il 10 giugno del 2020 quando lui era Presidente effettivo della Siae, ma, nel frattempo ha continuato a produrre programmi che hanno al centro Lucio Battisti, che, sostiene Grazie, è “diventato il tuo passepartout“.
In merito alla famosa lettera, che secondo Mogol sarebbe stata passata in segreto a Battisti nel letto di ospedale, la donna invita il paroliere a non raccontarla più, evidenziando che la sua versione cambia ogni volta, vedendo come emissari un’infermiera, un medico, o un non meglio identificato professore. “Voglio precisare, una volta per tutte”, scrive Grazia, “che mio marito in quei giorni lottava per la sua vita, che nessuno ha mai ricevuto una tua lettera, che Lucio in quegli stessi giorni non è stato mai lasciato solo e che non ha mai pianto, tantomeno ricordando la vostra ‘amicizia’“.
Infine la vedova del cantante chiede a Mogol di smettere di fare “infondate supposizioni e ogni altra illazione” sulle cause della scomparsa del cantante, ricordando che il sodalizio artistico tra i due si era interrotto nel 1980, 18 anni prima della dipartita di Lucio. “Sono passati ormai 43 anni, Giulio!”, conclude la donna. “Senza rancore”.