La scomparsa di Whitney Houston, dieci anni fa

Dieci anni fa si spegneva la voce di Whitney Houston, a causa di un'overdose di droga che la portò ad annegare in una vasca da bagno di Beverly Hills.

La scomparsa di Whitney Houston, dieci anni fa

Dieci anni fa, l’11 febbraio 2012 si spegneva la splendida voce di Whitney Houston, a soli 48 anni, a causa di un’overdose di droga, farmaci e alcool che la portò ad annegare nella vasca da bagno di una stanza d’albergo di Beverly Hills, città della contea di Los Angeles in California. Nonostante i suoi successi artistici precoci, di cui 200 milioni tra album e singoli venduti, 6 Grammy e 22 American Music Awards, la sua vita privata e familiare era piena ombre, come la causa legale con il padre e manager, John Houston, che sostenne che la figlia non gli aveva pagato quanto dovuto per averla aiutata nella sua carriera.

Ma la presenza di altri demoni nella sua mente la ossessionavano sin dall’infanzia, come il segreto svelato dalla zia Mary Jones, raccontando che la compianta star sarebbe stata sessualmente abusata dalla cugina Dee Dee, la sorella della popolare cantante Dionne Warwick, quando aveva tra i sette e i nove anni, episodio confermato anche dal fratello Gary Garland.

Inoltre sarebbe stata segnata dal suo orientamento sessuale represso, secondo Robyn Crawford, la migliore amica dell’icona della musica, che ha confessato di avere ricevuto numerose pressioni da parte della famiglia Houston, soprattutto dalla madre Cissy, dopo aver scoperto la loro relazione sentimentale considerata contronatura, quando la giovane Whitney aveva 19 anni e la fidanzata 17.

Infine, la prova più dura, quella di fingersi eterosessuale e di sposare nel 1992 il musicista Bobby Brown da cui divorzierà nel 2006, il quale ha dichiarato pubblicamente: “Gli ultimi anni del nostro matrimonio sono stati terribili. Entrambi stavamo tentando di liberarci dalle nostre cattive abitudini, l’utilizzo di sostanze”.

Purtroppo nel 2015, come per uno scherzo atroce del destino, anche la figlia Bobbi Kristina Brown di 22 anni, devastata dalle sostanze stupefacenti e dalla perdita della madre, fu ritrovata in uno stato d’incoscienza nella vasca da bagno della sua abitazione, per morire dopo sei mesi di coma.

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