Il viaggio di Daniele Silvestri sul palco del Palaflorio di Bari

Tappa a Bari del tour del cantautore romano. Tre ore di musica per ripercorrere 25 anni di carriera, per la prima volta nei palasport. Momenti di commozione con il ricordo di Paolo Borsellino, Andrea Camilleri e Stefano Cucchi

Il viaggio di Daniele Silvestri sul palco del Palaflorio di Bari

Tre ore di musica per un concerto senza palco”. È questo lo spettacolo andato in scena al Palaflorio di Bari, nell’unica tappa pugliese del tour di Daniele Silvestri “La terra dal vivo sotto i piedi”. Un viaggio lungo i 25 anni di carriera del 51enne cantautore romano, che per la prima volta si esibisce nei palasport. Una nuova sfida per un artista abituato a cantare in spazi più raccolti come i teatri.

Dopo la data zero di Roseto degli Abruzzi, le due date di Roma e quelle di Padova e Rimini, è toccato alla città di San Nicola ospitare lo show di Silvestri su un “palco” che non c’è, sostituito da una struttura che si sviluppa su cinque livelli attorno ad un gigantesco cumulo di terra, chiaro riferimento al nome del tour. Una scelta che ha permesso a tutti gli spettatori di poter vedere sempre tutti musicisti.

Quei musicisti che, durante tutta la serata, Silvestri ha continuamente elogiato presentandoli in diversi momenti dello show e regalandogli un finale nel quale, uno alla volta, hanno smesso di suonare per ricevere gli applausi del pubblico, mettendo in evidenza l’importanza di ciascuno di loro all’interno della band.

Tutti vestiti rigorosamente uguali, come una vera squadra, in scena insieme a Daniele Silvestri hanno suonato i batteristi Fabio Rondanini e Piero Monterisi, il bassista Gabriele Lazzarotti, Gianluca Misiti e Duilio Galioto alle tastiere, alle chitarre Adriano Viterbini e Daniele Fiaschi, il fagotto e tromba di Marco Santoro e le percussioni di Jose Ramon Caraballo Armas, che ha anche potuto eseguire un assolo con la tromba senza microfono.

Dopo i primi brani, tra momenti elettronici tiratissimi e passaggi più coinvolgenti con il suo pubblico, Daniele Silvestri, prima del brano “L’appello”, dedicato alla scomparsa di Paolo Borsellino e ai misteri ancora irrisolti sulla strage di Via D’Amelio del 19 luglio del 1992, ha sottolineato come in alcuni casi la giustizia trova la verità, facendo un chiaro riferimento al caso Cucchi e alla recente sentenza di condanna a danno di due Carabinieri.

È toccato poi al rapper Rancore calcare il palco per duettare con Silvestri il brano Argentovivo, con l’accompagnamento “registrato” di Manuel Agnelli. Subito dopo Tarek Iurcich, nome di battesimo del rapper di padre croato e madre egiziana, ha infiammato il pubblico con l’esecuzione di “Arlecchino.

La parte centrale dello show ha ripercorso i 25 anni di carriera di Silvestri, che ha eseguito i suoi migliori successi dal 1994 ad oggi, mentre sul grande schermo alle spalle del palco, scorrevano pezzi di storia degli anni 1990, dalla caduta del muro di Berlino, il rigore di Baggio sbagliato nella finale di USA 1994, le stragi di mafia di Palermo e il primo Berlusconi, fischiatissimo dal pubblico.

Il viaggio lungo la sua carriera è arrivato poi ai nostri giorni, e anche in questo caso il video di accompagnamento ha suscitato emozioni negli spettatori: dall’attentato del Bataclan alla nascita del Movimento 5 Stelle, dal crollo del ponte Morandi di Genova alla sentenza del caso Cucchi, da Greta Thunberg a Matteo Salvini, subissato di fischi dal pubblico barese, passando per le parole di integrazione raziale di Andrea Camilleri. Silvestri poi ha ricordato l’addio alla carriera di Francesco Totti a cui ha dedicato “La vita splendida del capitano.

Nel finale, tra le incursioni ritmate di Rancore, l’esecuzione dei brani più noti come “Gino e l’Alfetta, “Salirò, “La Paranza e “Testardo“, Silvestri ha più volte scherzato con il suo pubblico, per la lunghezza dello show, fino ad arrivare alla conclusione con l’omaggio ai suo musicisti. Dopo la tappa barese, il tour proseguirà con le date di Napoli (16 novembre al PalaPartenope), di Milano (22 novembre Mediolanum Forum Assago) e Torino (23 novembre) Pala Alpitour.

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