Il grido di Bocelli ai giovani: “Non perdete la speranza”

Alla 48ma edizione del Giffoni Film festival, Andrea Bocelli ha esortato i giovani a pensare con la propria testa, a non lasciarsi ingannare dalle cattive notizie.

Il grido di Bocelli ai giovani: “Non perdete la speranza”

Andrea Bocelli, protagonista nella prima giornata della 48ma edizione del Giffoni Film Festival, ricevendo il premio Truffaut ha rivolto parole di speranza ai giovani presenti: “Vi parlo come faccio con i miei figli. Non perdete mai l’ottimismo, la speranza, e non date retta a chi ogni giorno lancia allarmi“. Le notizie ci raggiungono ogni “cinque minuti“, nessuno parla del bello che invece c’è, ma nel mondo non ci sono solo “tragedie“. Il noto tenore ha invitato a “guardare con positività al futuro, non si può buttare via la vita col pessimismo“.

Presenti al festival cinematografico pensato per bambini e ragazzi nella città di Giffoni Valle Piana (Salerno), molti giovanissimi attenti a quanto Bocelli cercava di trasmettere loro. Facendo sue le parole di Truffaut, ospite a sua volta di Giffoni nel 1982, Bocelli ha definito il festival “il più necessario dei festival“, spiegando che promuove nei giovani l’idea di pensare come base dell’agire, mentre la società d’oggi spinge verso l’immediato. Non poteva mancare l’invito a pensare con la propria testa e ad essere curiosi.

La musica e l’arte in generale, hanno un linguaggio universale, ma stare con i piedi per terra è senz’altro fondamentale. “Senza presunzione” è stato il tema ricorrente durante la conversazione con i giovani: “per me l’umiltà è la conditio sine qua non. Non ci sono ragioni al mondo che giustifichino essere presuntuosi“. Accanto a sé, mentre esprimeva a voce alta queste idee, Bocelli, aveva la moglie e la figlia.

Non è necessario essere vestiti in modo elegante per gustare l’Opera, paradiso della musica, ha detto ancora Bocelli ai giovani, ma “per amarla bisogna andare a sentirla dov’è di casa, a teatro“, a farla apprezzare sarà un buon cast, perchè anche con l’Opera succede come con il calcio, guardare una partita tra due grandi squadre, è diverso che guardare una partita amatoriale.

Ed infine il grande tenore italiano, ha mostrato stupore nel sentire attraverso la domanda di un giovane pakistano che è conosciuto anche all’estero: “Ma davvero sono conosciuto anche in Pakistan?” avrebbe chiesto. Ribadendo il tema dell’umiltà, Bocelli ha affermato di sentirsi lo stesso cantante degli inizi, di quando era conosciuto come un cantante di provincia.

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