Il cantante Tony Bennett compie 95 anni

Tony Bennett, considerato l'ultimo grande crooner americano ancora in vita, è pronto a festeggiare i suoi 95 anni con un doppio concerto al Radio City Music Hall insieme a Lady Gaga.

Il cantante Tony Bennett compie 95 anni

L’ultimo grande crooner americano Tony Bennett compie 95 anni. La sua è una carriera ricca di soddisfazioni e di successi, anche se nei suoi 72 anni di carriera non sono mancati dei periodi molto bui. Sia nella giornata di oggi che il 5 si esibisce con Lady Gaga al Radio City Music Hall con uno spettacolo intitolato “One last time” che fa intendere a un possibile abbandono dalla scena musicale di Tony dopo queste due serate.

In realtà questa decisione non sorprenderebbe più di tanto, siccome nel 2016 a Tony Bennett viene diagnosticato la malattia di Alzheimer. Nonostante questo non ha mai voluto abbandonare la sua carriera musicale, esibendosi più volte in live sia in solitaria che con Lady Gaga, pubblicando l’album “Love is here to stay” insieme a Diana Krall.

I primi anni di Tony Bennett

Anthony Dominick Benedetto è figlio del negoziante John Benedetto e Anna Suraci. Ha ovviamente delle chiare origini italiane: il padre era emigrato da Podargoni, un piccolo comune di Reggio Calabria, mentre la signora Anna era nata negli Stati Uniti poco dopo che anche i suoi genitori erano emigrati dalla regione Calabria nel 1899.

Tony Bennett iniziò la sua carriera musicale come crooner di brani pop commerciali ottenendo un incredibile successo nei jukebox americani per poi arrivare in prima posizione delle classifiche pop nel 1951 e vi è rimasto per dieci settimane vendendo oltre un milione di copie con “Because of You”.

Nella meta degli anni ’50 il rock iniziò a invadere la musica americana, rendendo difficile ai cantanti pop dell’epoca nel fare bene in ambito commerciale. In realtà Tony Bennett non ha mai sofferto questo nuovo tipo di musica e le sue vendite in quel periodo sono andate sempre bene, ove riesce a piazzare 8 canzoni nella Billboard Top 40 durante l’ultima parte degli anni ’50.

Il suo grande successo però viene registrato nel ’62 con “I Left My Heart in San Francisco“, una canzone decennale ma poco conosciuta. Nonostante abbia ottenuto solamente la diciannovesima posizione nella Billboard Hot 100, questo brano aumentò il successo di Tony. L’album, insieme al brano, hanno ottenuto entrambi il disco d’oro. In Italia esiste anche una cover cantata da Mina e presente nell’album “Ridi pagliaccio”.

Le prime difficoltà e la ripresa

Il primo grande flop, che sancì la rottura con la Columbia Records, è con l’album “Tony Sings the Great Hits of Today!”. Questo disco infatti venne realizzato solamente sotto la pressione della sua casa discografica che costrinse l’artista a cantare canzoni più popolari dell’epoca abbandonando così il suo stile musicale. Tony in merito a questo album ha rivelato: “Ho iniziato a pianificare il disco ascoltando tutti i successi attuali che potevo sopportare. Voglio dire, alcune delle canzoni mi hanno fatto venire la nausea. Mentre Clive Davis ha riferito che Bennett ha letteralmente vomitato prima della prima sessione di registrazione dell’album.

Verso la fine degli anni ’70 arriva il declino: in quel periodo era senza manager, non aveva alcun contratto discografico e non si esibiva in molti concerti al di fuori di Las Vegas. Dopo un overdose di cocaina nel ’79, in cui ha rischiato seriamente di perdere la vita, decide di far curare la sua immagine dai figli Dae e Danny. In particolare quest’ultimo riesce a risollevare la carriera del padre, tenendo sotto controllo le sue spese, riportandolo a New York e facendolo esibire in college e piccoli teatri.

Nell’86, grazie alla sua famiglia, ritorna nuovamente alla Columbia registrando un nuovo album dopo sedici anni di assenza “The Art of Excellence”, diventando il primo album a raggiungere le classifiche dal 1972. La sua immagine ritornò in voga grazie a una breve ospitata nei “I Simpson”, ove canta il brano “Capital City” e con una intervista al “David Letterman Show” e al “Tonight Show with Jay Leno”.

Il nuovo pubblico venne però conquistato con l’apparizione di Bennett nel 1994 su “MTV Unplugged“, cantando tra l’altro con Elvis Costello e kd lang. L’album, intitolato proprio “MTV Unplugged: Tony Bennett” è diventato disco di platino e, oltre a vincere il premio “Grammy Award al miglior album pop tradizionale” per il terzo anno consecutivo, ha anche vinto il primo premio “Grammy Award all’album dell’anno”. In totale, nella sua carriera, vince 20 Grammy Award.

Gli ultimi anni di carriera

Nel 2006, anno in cui compie 80 anni, pubblica il suo primo “Duets: An American Classic” ove arriva in cima alle classifiche cantando con artisti di fama internazionale come James Taylor, Paul McCartney ed Elton John. In seguito alle varie apparizioni televisive, nel 2011 pubblica “Duets II” in cui collabora per la prima volta con Lady Gaga nel brano “The Lady is a Tramp”.

Con Gaga, oltre a diventare ottimi amici (infatti sia nella giornata di oggi che del 5 si esibiranno per l’ultima volta sul palco del Radio City Music Hall di New York), ha pubblicato l’album “Cheek to Cheek” mentre un altro, probabilmente dal titolo “Love for Sale”, è in uscita nelle prossime settimane.

La vita oltre alla musica

In realtà la sua carriera musicale a livelli “amatoriale” inizia nel ’44 durante le fasi finali della seconda guerra mondiale. Questa esperienza, che lo segnò per tutta la vita poiché rischiò la vita più di una volta, lo fece diventare pacifista e alla conclusione della guerra, è stato coinvolto nella liberazione di un campo di concentramento vicino a Landsberg am Lech. Negli anni è diventato un fermo sostenitore del movimento per i diritti civili, partecipando alle marce da Selma a Montgomery e avrebbe continuato questo impegno rifiutando di esibirsi in durante il periodo apartheid in Sudafrica.

Diventato amico del suo collega Frank Sinatra, in suo onore nel settembre 2001 ha costruito insieme a sua moglie Susan Benedetto la “Frank Sinatra School of the Arts“, una scuola superiore di arti dello spettacolo che ancora oggi è in piena attività. Grande appassionato di pittura, ha esposto i suoi lavori in numerose gallerie in tutto il mondo ed i suoi dipinti, firmato con il suo cognome Benedetto, vengono venduti anche a 80 mila dollari.

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