I Muse tornano con un nuovo album in cui il futuro ed i droni sono i veri protagonisti.
La famosissima band inglese, uscirà sul mercato con il nuovo album dal titolo “Drones” in cui viene espressa una visione del futuro abbastanza apocalittica in cui droni e tecnologia dominano il mono degli umani. Il sound di questo nuovo album dei Muse si preannuncia più rock rispetto al passato.
Sarà negli store di tutta Italia il 9 giugno l’album “Drones” dei Muse, che segna il ritorno della band dopo un periodo di assenza. Un album che esprime un concept molto chiaro che si basa sul conflitto sempre più attuale tra intelligenza umana ed artificiale. A parlarne sono gli stessi Muse in un’intervista. “I droni sono una metafora di dove l’evoluzione tecnologica ci sta portando. Dobbiamo difendere la nostra umanità” dice Matt Bellamy.
Un lavoro complesso quello alle spalle di questo nuovo album dei Muse, affidato ad una vera pietra miliare del settore, Mutt Lunge, che ha saputo esprimere l’idea di fondo della band con un sound decisamente nuovo ed ancora più rock rispetto al passato.
A parlare del concept dell’album anche Bellamy dei Muse. “E’ nato tutto dalla lettura di “Predator, The CIA’s Drone War on Al Qaeda”, un libro molto interessante sull’utilizzo dei droni in guerra. L’ho trovato scioccante. Capisci come Obama possa fare colazione e appena finito decidere un atto di guerra, semplice e pulito perché eseguito con dei droni. E poi non ci sono le implicazioni dell’intelligenza artificiale sul futuro: avremo droni che potranno decidere di uccidere senza che un umano li programmi per farlo. Per me questo è un punto di non ritorno della strana evoluzione della tecnologia e del suo impatto sulle nostre vite” dichiara Bellamy.
“Il concept dell’album è derivato da questo. Mi sembrava che fosse una perfetta metafora di quello che l’umanità è diventata e allo stesso tempo si incrocia co la storia di una persone che perde la speranza, diventa una sorta di drone, privo di pensiero e con un lavaggio del cervello fatto da altre persone e poi si ribella riscoprendo la propria umanità. Questa è la principale storia, i droni sono un topic metaforico” conclude Belly.
“Il messaggio sotteso è che bisogna trovare la propria voce e non aver paura di usarla. E per questo ci si può ribellare, anche se si tratta di una ribellione pacifica” ha aggiunto anche il bassista dei Muse Chris Wolstenholme.
Insomma un disco quello dei Muse che già sta facendo parlare molto di sé sebbene manchino ancora un paio di settimane alla sua uscita.