Ieri sera il Teatro di Verdura di Palermo ha fatto da cornice al concerto di Francesco Gabbani. Fin dall’arrivo in teatro, un oretta prima del concerto, l’aria che si respirava era quella di grande festa della musica: fans muniti di maglietta, fascia, cuscini e qualunque oggetto in vendita portasse la faccia di gabbani impressa. La prima cosa che salta all’occhio, ed a tratti stupisce, è la totale eterogeneità del pubblico: dall’immancabile gruppo di teen agers, alle mamme coi propri bambini, a coppie o gruppi di pensionati, tutti in attesa dell’arrivo di Gabbani.
Sono le 21:40 quando il concerto ha inizio. Sale sul palco accompagnato dalla sua band, le note e le parole di “Magellano” vengono accolte da un boato da parte del pubblico, urla ed applausi; acclamazioni che accompagneranno puntualmente ogni canzone.
Tutti i 9 brani del nuovo album vengono proposti; tra di loro trovano spazio alcuni brani dei suoi due precedenti album, che il pubblico conosce a memoria. Interessante anche la proposta di un brano di Enzo Jannacci, “Vengo anch’io no tu no”, accolta anch’essa con grande partecipazione da parte del pubblico.
Tutti in piedi quando partono le note di “Tra le granite e le granate” cui seguirà qualche canzone dopo la ormai celeberrima “Occidentali’s Karma”. Oltre a cantare Gabbani suona la chitarra, della quale durante un brano si rompe una corda, balla, si agita, corre da un estremo all’altro del palco, mandando ad ogni sua mossa in delirio il pubblico presente. Tra un brano e l’altro parla al pubblico, lo ringrazia spesso della loro presenza, abbiamo la piena consapevolezza che siano frasi di rito ripetute ad ogni concerto ma c’è anche la piacevole sensazione che quel che dice lo pensi davvero e che il suo ringraziare il pubblico sia sincero.
Il concerto termina con un bis di “Occidentalis karma“, a quel punto il pubblico è riversato davanti al palco, lui concede una stretta di mano, gli uomini della security sudano freddo nel dover contenere l’entusiasmo di adulti e bambini che vorrebbero prolungare quel contatto col proprio idolo. Finito il brano si spengono le luci, “Gabbani è andato via” ci dice il personale presente. Il pubblico lentamente abbandona il teatro, quello che rimane sono soltanto dei commenti entusiasti da parte di chi ha partecipato ad un concerto perfetto sotto ogni punto di vista.