Da pochi giorni, collegandosi ai social del Consorzio Cuoio di Toscana, è possibile vedere un cortometraggio dal titolo “Artes” che promuove l’artigianato locale in cui il protagonista e testimonial è Ermal Meta, cantante che ha trionfato con Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente” a Sanremo 2018. Un cortometraggio che premia e dà valore all’artigianato locale, una delle eccellenze italiane.
Tra passato e presente, come una sorta di lettera di una madre al proprio bambino, si rincorrono le paure, le speranze di un genitore riguardo la il futuro della propria creatura. Sono parole dolci, commoventi che ogni madre dedica al proprio figlio e ricordano la malinconia dell’infanzia, ma anche i sogni e la realizzazione dei propri desideri. Ermal Meta, in quel bambino protagonista, ritrova se stesso: le sue paure, i suoi sogni di bambino, la sua infanzia, i suoi giochi, la sua vita.
Un bambino come Ermal Meta, oggi cresciuto e diventato un artista a tutto tondo apprezzato e stimato, accompagnato nel video dalla chitarra in cuoio, un simbolo di tecnica e dono, proprio come la musica che è arte o meglio Artes, proprio come recita il titolo. Un cortometraggio in cui ci sono due eccellenze dell’artigianato italiano: Roberto Ugolini, che lavora come calzolaio per scarpe su misura e Fabrizio Poletti, liutaio che, grazie al legno delle botti esauste, ha creato delle chitarre per grandi artisti, proprio come Ermal Meta.
Durante l’anteprima del cortometraggio, l’artista si è esibito in un mini live cantando i suoi più grandi successi: “Vietato morire”, “Amara terra mia”, “Un pezzo di cielo in più”, compreso “Quello che ci resta”, parte dei titoli di coda del corto. Lo stesso Meta si è detto entusiasta di partecipare a un’iniziativa del genere: «Partecipare alle riprese di Artes è stata un’esperienza molto bella, che mi ha fatto entrare in contatto con una realtà affascinante. Esiste una forte connessione tra la dedizione con cui un conciatore e, in generale, un artigiano lavora la materia prima e crea un manufatto, e la passione con cui un musicista si approccia ad una composizione, ad una canzone».
Il corto è nato da una idea di Michele Pecchioli con la direzione di Stefano Lodovichi, un regista noto al pubblico per alcune serie televisive, come “Il cacciatore” e “Il processo”. La voce narrante del corto è affidata a Camilla Filippi che ha lavorato in “Tutti pazzi per amore”, mentre i luoghi simbolo sono i corridoi degli Uffizi di Firenze, ma anche la conceria e la bottega, dove l’artigianato locale si crea e sviluppa.