Conchita Wurst torna a far parlare di sé e questa volta non per la sua musica.
La vincitrice dell’Eurovision Song Contest 2014, infatti, sarà la prossima madrina del Gay Pride di Roma, previsto per il prossimo 13 giugno. Un appuntamento importante per la società intera e per chi lotta per i propri diritti.
Un appuntamento che diventa sempre più importante e che attira sempre di più l’attenzione. “Oggi abbiamo un movimento agguerrito per la difesa di gay, lesbiche e transgender che ci tiene parzialmente al riparo da violenze e discriminazioni. Ai Golden Globe hanno presentato una dozzina di film a tematica gay; Bruce Jenner ha parlato apertamente della sua transizione: c’è ancora molto da fare, ma molto si sta facendo. Ovviamente, nel periodo della pubertà io non avevo queste certezze” ha dichiarato Conchita Wurst.
La cantante australiana, classe 1988, ha pubblicato di recente un’autobiografia, dal titolo “Io Conchita. La mia Storia” in cui racconta la sua storia e tutte le sue difficoltà. In particolare un messaggio di Jean Paul Gautier. “Se Madonna ha il corpo di una donna e lo spirito di un macho, tu hai il corpo di un uomo e lo spirito di una wonder woman. Nessuno, prima di te, ha saputo annullare i confini tra maschile e femminile” riporta Conchita Wurst nel suo libro.
Inoltre proprio il 15 maggio Conchita Wurst ha pubblicato anche il suo primo album, dal titolo “Conchita”, che non solo contiene il brano che la fece vincere all’Eurovisione Song Contest, “Rise like a Phoenix”, ma anche altri singolo già in cima alle classifiche di vendita in Germani ed Austria.
Conchita Wurst, quindi, è attiva più che mai non solo nella musica ma anche in difesa dei diritti di chi come lei lotta per affermare la sua vera identità e spesso per questo deve fare i conti con molte difficoltà e pregiudizi.