Chiara Galiazzo, dopo la vittoria a XFactor 6 ha fatto davvero tante cose: ha partecipato al Festival di Sanremo e ha anche pubblicato il primo album “Un posto nel mondo”. Adesso la cantante ha deciso di fermarsi per un po’ e di riflettere su cosa deve fare in futuro, per evitare errori e riacquistare un po’ di autostima. Ed è proprio di questo che parla nel suo disco “Un giorno di sole”. E nell’intervista a Tgcom rivela anche che per questo disco si è affidata ad autori importanti come Daniele Magro, autore del brano “Un giorno di sole”, Pacifico, Dario Faini, Antonio Di Martino, Ermal Meta, Antonio Filippelli e Virginio che firma le parole del brano di chiusura “Qualcosa resta sempre”.
La cantante, alla domanda sei si è messa a nudo in questo disco, confessa: “E’ il frutto di un percorso non facile ma fondamentale. L’emotività ce l’ho sempre avuta però ho iniziato ad aprire i ‘canali’. Mi è capitato spesso di piangere, privatamente. Poi a X Factor tenevo tutto dentro e posso dire comunque di essere stata felice nel sapere che alle persone arrivava ciò che in realtà avrei voluto tirar fuori. Insomma mi sta uscendo qualche lacrima grazie a questo disco e in certe canzoni, come ‘Il rimedio la vita e la cura’, l’emotività è incontenibile. Considero questo album come fosse mio figlio”.
Aggiunge che questo secondo lavoro è diverso dal precedente perché stavolta all’interno dei brani c’è qualcosa di realmente vissuto, qualcosa di più consapevole; consapevolezza che ha acquisito attraverso l’esperienza e la maturità. La musica, per Chiara, è come valvola di sfogo, e lei non ha più paura di mostrarsi a cuore aperto, anche se in fondo la timidezza è parte della sua personalità. Agli autori dice di aver trasmesso tutto il suo pensiero e le sue emozioni, e anche i suoi problemi con l’amore. Chiara ribadisce che tornerebbe a Sanremo, e un personaggio che sarebbe felice di accogliere come super-ospite sarebbe Ornella Vanoni, per lei grandissima artista di immenso talento. E di certo tornerebbe a duettare con Mika come in “Stardust”.