Cesare Cremonini: "Una canzone può dare senso ad una vita"

Cesare Cremonini si racconta a 360° spaziando su tantissimi argomenti. Dai testi scritti durante la notte, sino agli esordi e al successo, compreso il grande amore per i Queen e il loro frontman, Freddie Mercury, che ha lasciato una notevole impronta nella sua vita.

Cesare Cremonini: "Una canzone può dare senso ad una vita"

Cesare Cremonini, uno degli artisti pop più di successo della sua generazione, si racconta a 360° in un’intervista in cui parla di un po’ di tutto: dalle canzoni all’amore per Freddie Mercury, leader dei Queen, suo personale mito e idolo al quale ispirarsi. Insomma, un Cremonini che si apre al pubblico ed ai suoi ascoltatori.

Un racconto diviso per tematiche, una summa di tutto ciò che lo rappresenta: la sua arte, la sua musica e quello che in questi anni ha dato e continua a trasmettere al pubblico. Il cantante bolognese afferma che la notte è il momento migliore per lui, in quanto gli permette di isolarsi, di concentrarsi e la maggior parte dei suoi brani sono stati scritti durante quelle che avrebbero dovuto essere ore di sonno. I pezzi che suona e scrive sono tutti autobiografici, dentro vi è la sua vita, che nei concerti racconta dall’inizio alla fine senza remore o paure.

Per Cremonini, “può bastare una canzone per dare un senso a tutta la tua vita. Quella sensazione per me è la gioia. La felicità per me è quella. Una felicità che dura per la durata di quella canzone, poi ti lascia un grande vuoto. Una felicità che non ti dà mai la sensazione di essere in grado ancora di ripetere quel miracolo. […] il vero successo è quando credi di essere capace davvero di fare le cose”.

Si sofferma poi ricordando gli inizi, con “50 Special“, la canzone che ha inciso con il suo gruppo, i Lunapop, e che gli ha aperto la strada della notorietà, della fama e del successo. Quando scrisse l’album “Squerez”, da cui è stato tratto il brano dedicato alla vespa, Cremonini era molto giovane, in quanto aveva solo 17 anni. Un album che ha rappresentato un grande successo, entrando a far parte anche di un linguaggio, uno slang tipico della sua generazione.

Racconta ancora che il fatto di essere nato e vissuto a Bologna è stato utile per lui, in quanto il capoluogo emiliano lo ha protetto ed è stato fondamentale per affrontare il successo giunto quando era molto giovane, sebbene la scrittura per lui ha sempre rappresentato la salvezza. Parla del fenomeno del trap e del fatto che gli artisti appartenenti a questo genere si aiutino tra di loro, mentre nel suo genere è piuttosto difficile venirsi incontro e aiutarsi l’uno con l’altro.

Infine, l’ultimo argomento non poteva che essere il suo grande amore per Freddie Mercury, leader dei Queen e suo idolo musicale, che ha anche tatuato sul braccio. Afferma di non aver amato molto il film, “Bohemian Rapsody“, campione di incassi al botteghino, in quanto si reputa molto integralista riguardo alla pellicola, ma non demonizza chi lo ha amato.

Continua a leggere su Fidelity News