Auguri a George Harrison, il Beatle che amava l’India e l’eleganza

Il 25 febbraio George Harrison avrebbe compiuto 73 anni. Un musicista eclettico, sempre elegante e con straordinaria sensibilità e talento ha segnato la storia insieme ai suoi compagni dei The Beatles

Auguri a George Harrison, il Beatle che amava l’India e l’eleganza

George Harrison il 25 febbraio del 2016 avrebbe compiuto 73 anni. E’ stato il più giovane (anche se di pochi mesi) fra i componenti dei The Beatles e ironicamente, con la sua espressione sempre riflessiva, è sempre parso il più maturo della compagnia anche nei momenti più difficili.

Basti ricordare l’occasione della morte di Stuart Sutcliffe (primo bassista della Band, scomparso in età giovanissima) che colpì duramente il giovane John Lennon: a documentare la reazione di Harrison una splendida foto di Astrid Kirchherr (compagna di Sutcliffe) che lo ritrae risoluto al fianco di un Lennon sconvolto seduto su una sedia.

La sua forza di spirito era già evidente in questo scatto e venne confermata dalla sua grande creatività all’interno dei Beatles. Sue ben ventidue canzoni pubblicate negli album del gruppo, infatti già all’interno di “With the Beatles” fino agli ultimi dischi usciti sono sempre stati presenti uno o più brani di sua composizione.Certo non fu semplice per lui competere con le personalità “egocentriche” di Paul McCartney e John Lennon da sempre frontman della formazione e due ossi duri per quanto riguardava la scrittura delle canzoni, nonostante ciò sono molte le celebri tracce nate dal telento di Harrison e tra queste restano indelebili: “While My Guitar Gently Weeps”, “Something” e “Here Comes the Sun”.

Allo scoglimento dei Beatles, Harrison aveva solamente 27 anni e ancora un’intera carriera da solista davanti a sè, l’esordio fu segnato dall’uscita di “All Things Must Pass” (1970), un album che dimostrò al pubblico le sue piene capacità musicali, maturate durante gli anni giovanili. Il disco, co-prodotto con Phil Spector, venne registrato in collaborazione con Eric Clapton e Dave Mason, altri due grandi nomi della musica internazionale, e include il suo singolo più famoso “My Sweet Lord”.

Raccontando la storia di Harrison non si può certo tralasciare il suo amore per la cultura e la musica indiana che lo influenzarono fortemente non solo nelle sonorità delle sue composizioni musicali ma anche nel suo modo di percepire e comprendere il mondo; George aveva sicuramente una personalità inrequieta riguardo il suo mestiere di musicista sempre alla ricerca di ispirazioni e novità, anche se apparentemente agli occhi degli altri sembrava sempre calmo e composto, come un vero gentleman inglese.

Questa sua natura contraposta è ciò che più lo ha contraddistinto rispetto agli altri membri dei Beatles, ed è il punto centrale dello splendido documentario “George Harrison: Living in the Material World”(2011) realizzato da Martin Scorsese, un film immancabile nella videoteca dei suoi fans.

Riguardo alla data di compleanno del musicista c’è anche un simpatico aneddoto: infatti lo stesso George Harrison ha sempre sostenuto di essere nato un giorno prima della data di nascita ufficiale, e cioè il 24 febbraio. In realtà, questa affermazione è stata smentita da sua sorella Louise, secondo cui sul diario della madre è riportata una versione che afferma che George venne alla luce dieci minuti dopo la mezzanotte del 25 febbraio.

In ogni caso non ha grande importanza, ciò che resta di questo incredibile artista e il suo amore per ciò che faceva e il suo modo di rapportarsi agli altri.

 

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