Kurt Cobain, cantautore, chitarrista pittore e frontman del gruppo musicale grunge Nirvana, morì ventuno anni fa, lasciato in solitudine su un pavimento ormai freddo della casa in cui viveva con la moglie Courtney Love, eppure sembrerebbe che la sua anima continui a girovagare ancora sulla terra e non riesca a riposare in pace.
Difatti, poche settimane fa è uscito al cinema Montage of Heck, il documentario dedicato al frontman della band Nirvana ma che si è subito rivelata una trovata pubblicitaria. Questo è affiancato da un album inedito del cantante che uscirà a luglio, annunciato da Brett Morgan che afferma entusiasta “Vi sembrerà di vivere un caldo giorno d’estate, a Olympia (Washington): i violini che suonano e Cobain al vostro fianco. Quest’album, vedrete, sarà una sorpresa per il pubblico. Non è un album dei Nirvana, è solo Kurt. E lo sentirete fare cose che mai avreste pensato potesse fare”.
Ci sono state un sacco di critiche al riguardo, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento della famiglia che ne sta escogitando di tutte per farsi pubblicità gratuita senza pensare alle lesioni che fanno (in)volontariamente all’anima del proprio defunto parente.
La figlia stessa di Kurt Cobain e Courtney Love, Frances Bean, ha partecipato al progetto del disco con un orgoglio considerabile “apparente”. Ha, inoltre, deciso di calarsi nel ruolo di produttrice, sempre orgogliosa di ciò che sta facendo, e si è messa accanto al regista per poter far sì che la voce di suo padre riesca ad aleggiare ancora e riesca a prendere possesso delle scene attuali.
La ragazza, per poter far ciò, ha quindi “sventrato”, quasi, l’archivio privato del cantante statunitense, mettendo letteralmente a soqquadro più di duecento ore di registrazioni avvenute in casa e dando in pasto alle case discografiche più di centosette cassette musicali.
Infine, come ciliegina sulla torta, ha reinventato la carriera di Kurt: lo ha praticamente privato della cosa che, probabilmente, amava più di altro, ovvero la sua band, e lo ha reso un solista.
Di fronte a tutto ciò ci si chiede se sia necessario l’album di solista e se non sia arrivato il momento di lasciare la povera anima del cantante, finalmente, in pace.