Xiaomi si lancia nel mercato dei clamshell con il suo Xiaomi Rice

In Oriente stanno tornando, prepotentemente di moda, gli smartphone a conchiglia. Voglia di retrò, o di funzioni precipitosamente accantonate? Nel dubbio a provarci è anche la Xiaomi con il suo Xiaomi Rice. Come sempre, difficilmente acquistabile in Occidente

Xiaomi si lancia nel mercato dei clamshell con il suo Xiaomi Rice

L’Occidente sembra ormai abituato agli smartphone dall’interfaccia touch ed indirizzato verso device, super sottili, dagli schermi sempre più ampi.

L’Oriente, invece, sembra attraversato – negli ultimi tempi – da una mania vintage tutta locale, quella degli smartphone a conchiglia, o clamshell. Asia, Cina, Corea (vedi il recente LG Wine Smart) e, soprattutto Giappone, continuano ad abbracciare questo genere di device e non passa settimane che non se ne annunci un nuovo modello in uscita.

Questa volta, a porsi sotto i riflettori della tecnologia “nostalgica”, è la Xiaomi, nota per i suoi smartphone dal buon rapporto prezzo-qualità e, secondo i desideri ed i progetti del suo vicepresidente Hugo Barra (ex Google), destinata a competere per innovazione e design con la Apple (la società, in effetti, è in fortissima crescita).

Ebbene, la società con base a Beijing, ha annunciato uno proprio smartphone a conchiglia, lo Xiaomi Rice (codename Xiaomi SM-G9198). Il device in questione è diviso in due due parti, una occupata dai classici tastieroni fisici degli smartphone di un tempo, l’altra destinata ad ospitare un display IPS da 3,97 pollici con risoluzione di 480×800 pixel e definizione di 235 di pixe per inch.

Sempre nella porzione superiore dello smartphone, ad accompagnare il display, dovrebbe esservi una fotocomera per i selfie da 2 megapixel mentre quella posteriore, dotata di flash LED, ammonterebbe a 8 megapixel. Ad animare questo singolare smartphone, lato hardware, dovrebbe esservi – secondo la scheda apparsa sul sito della TENAA (ente di certificazione cinese) – un processore quad core cloccato a 1,4 GHz associato ad uno storage di 16 GB (espandibile tramite microSD) ed a una RAM di ben 8 GB (probabile errore di digitazione? Quasi sicuramente!).

A completare il tutto, sul piano delle connessioni dovrebbe esservi il bluetooth, il wi-fi, l’NFC per i pagamenti a distanza ridotta, ed il supporto alle reti 3G e, soprattutto, 4G (ma non è chiaro se saranno supportate anche le frequenze occidentali).

Lato software, invece, lo sprint al device in questione sarà offerto da una versione di Android 4.4 implementata dall’interfaccia MIUI adottata per questo specifico smartphone (la “clamshell MIUI”) dotato, come detto, di tastoni fisici nella parte bassa della sua silhouette.

Ancora sconosciuti, infine, la data di commercializzazione ed il prezzo mentre il mercato sembra, ancora una volta, limitato alle utenze locali o, comunque, asiatiche.

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