Wind rimodula le offerte di rete fissa. Gli aumenti previsti scatteranno dall’inizio dell’anno prossimo

Come spesso accade, anche Wind ha deciso di rimodulare alcune offerte di rete fissa introducendo un sovrapprezzo al quale non è possibile opporsi. Sono incluse le promozioni 'All Inclusive', 'Tutto Incluso' e le '3 Fiber'.

Wind rimodula le offerte di rete fissa. Gli aumenti previsti scatteranno dall’inizio dell’anno prossimo

Uno degli aspetti meno apprezzati con cui si può avere a che fare, dopo aver firmato un contratto di telefonia (sia fissa che mobile), sono le fantomatiche rimodulazioni tariffarie. Per i pochi che non sapessero di cosa stiamo parlando, si tratta di improvvisi aumenti di prezzo richiesti dall’operatore telefonico, ai quali non è possibile opporsi direttamente in alcun modo.

Tali aumenti possono riguardare qualunque aspetto di un’offerta telefonica: si parte da un costo extra per alcuni servizi accessori fino ad un più semplice rincaro del canone mensile, ben più odiato dalla maggior parte dei consumatori. Come avrete facilmente intuito, il tema di questo articolo sono le rimodulazioni tariffarie e, non a caso, Wind ne starebbe per introdurre una.

A partire dal 2020, molte offerte fisse di Wind costeranno 2 euro al mese in più

Come appena anticipato, a partire dal 1° Gennaio 2020 Wind aumenterà il canone mensile di alcune offerte di telefonia. In particolare, ci si riferirebbe ai contratti ADSL e Fibra Ottica stipulati sia con il marchio Wind che con il marchio 3. Sebbene l’aumento dipenda dalla situazione del singolo cliente, le offerte mirate dalla rimodulazione sono quelle commercializzate sotto il nome ‘All Inclusive’, ‘Tutto Incluso’ e le ultime presentate sotto il nome di ‘3 Fiber’.

Non è noto il motivo che ha spinto l’operatore ad adottare questo aumento di prezzo, il quale si assesterebbe su una cifra pari a 2 euro al mese. L’unico modo per non incorrere in tale aumento tariffario consiste nel cambio dell’operatore telefonico o nella disdetta completa del contratto di telefonia fissa.

Secondo la normativa vigente, infatti, il cliente è tenuto ad essere informato circa la rimodulazione tariffaria con almeno un mese di anticipo ed ha la facoltà, qualora lo ritenesse necessario, di recedere dal contratto senza alcun costo a titolo di penale. La volontà di disdire un contratto può essere espressa secondo varie modalità, tra le quali citiamo l’invio di una raccomandata A/R con ricevuta di ritorno o l’invio di una PEC, se posseduta dal contraente. La disdetta può essere inviata quando lo si desidera, ma fino al giorno precedente l’entrata in vigore della suddetta rimodulazione tariffaria (in questo caso, fino al 31 Dicembre 2019).

Continua a leggere su Fidelity News