Qualche settimana fa, Wiko – produttore francese di telefonia mobile col quarto maggior volume di vendite in Italia – ha annunciato la commercializzazione di uno smartphone diverso dal solito: se, abitualmente, tale azienda è impegnata nel segmento medio-basso del mercato (es. con i recenti Wiko Jerry 2 e Sunny 2), con il Wiko WIM appare evidente come ci si sia voluti cimentare anche nella fascia alta, grazie ad un dispositivo premium per materiali usati, e per il comparto multimediale implementato con illustri collaborazioni.
Wiko WIM ha un telaio realizzato in alluminio, con la parete anteriore costituita da un vetro Gorilla Glass 3, leggermente curvo ai bordi (2.5D) e trattato con un rivestimento anti-graffi: sul retro, la cover è in plastica colorata (bianco, nero, e oro), con aspetto leggermente bombato per garantire un buon grip in mano. Lo speaker è posto sul lato corto basso, ed il sensore per le impronte è posizionato sotto il tasto fisico Home frontale.
L’assetto computazionale appare valido nei casi di maggior stress, grazie al processore a otto core della Qualcomm, lo Snapdragon 626, cloccato a 2.2 GHz ed abbinato ad una GPU Adreno 506: la RAM arriva a 4 GB (LPDDR3), mentre lo storage – da 64 GB (eMMC) – può essere arricchito di ulteriori 128 GB, grazie ad uno slot microSD indipendente (ubicato a destra di chi guarda).
Non dovrebbe, quindi, mancare un ottimo supporto – in questo Wiko WIM – al comparto multimediale. Il display, un pannello SuperAmoled da 5.5 pollici, ha una risoluzione FullHD (1080 x 1920 pixel), ed un’ottima densità d’immagine (401 PPI), ma pecca sulla luminosità (280 Nits): la selfiecamera è da 16 megapixel, ha il Flash LED, e registra video in 4K@30 fps ben stabilizzati.
Sul retro, la fotocamera è doppia, con 2 sensori Sony IMX258 da 13 megapixel, di cui uno a colori, e uno monocromatico: in questo caso, la collaborazione con Qualcomm ha permesso di utilizzare la tecnologia “Clear Sight” per unire i due sensori in scatti ben definiti, specie se diurni, mentre la partnership con DxO si è notata nei video, stabilizzati elettronicamente dalla tecnologia “Vidhance”, anche nella messa a fuoco di soggetti in movimento.
Non mancano, per ottime foto (magari in formato RAW) anche con poca luce, un Flash Dual LED dual tone ed un focale a f/2.0: in ambito audio, è presente una Radio FM, il jack da 3.5 mm, e la qualità sonora risulta ottimale tanto nell’erogazione dello speaker quanto nella ricezione della capsula articolare.
Completo ma migliorabile il novero delle connettività del Wiko WIM, che può contare su un Dual SIM puro, sul Wi-Fi b/g/n, sul Bluetooth 4.1 (con A2DP), sul 4G (cat 6, con VoLTE): è presente il modulo NFC ed il localizzatore GPS (A-GPS, Glonass, Galileo), ma la porta microUSB 2.0 non è Type-C. Ne consegue più tempo necessario per ricaricare la batteria da 3200 mAh, nonostante quest’ultima sia dotata della ricarica rapida Quick Charge 3.0: per fortuna, con una carica, si copre la giornata media di lavoro (16 ore di conversazione, 300 in stand-by).
Il sistema operativo del Wiko WIM è Android Nougat 7.1.1, con una personalizzazione che guarda ad autonomia e privacy, ma non solo: Wiko ha inserito anche il rapido lancio di funzioni col rilevamento dei movimenti, e delle gesture, e ha integrato una sorta di Google Now, la “Left Page”, che – accessibile con uno swype verso destra – mostra le app usate di recente, le previsioni meteo, gli impegni, e le notizie dell’ultim’ora. Il prezzo del Wiko WIM è di 399 euro.