Robin, lo smartphone che ruba lo spazio alle nuvole del cloud

Con progresso della tecnologia, gli smartphone stanno diventando sempre più capienti. Ma più intelligenti? Robin ci prova e prova a confermare l'adagio secondo cui "lo spazio è questione d'intelligenza".

Robin, lo smartphone che ruba lo spazio alle nuvole del cloud

Quando c’è una fiera dell’elettronica importante, tipo l’Ifa di Berlino è facile attendersi che la maggior parte delle novità – in tema di telefonia mobile – provenga da quei lidi. Non sempre è così. 

Ne da dimostrazione il lancio dello smartphone “Robin”, realizzato dalla start-up “Nexbit”. Robin, realizzato da due esperti di Android (un ex manager HTC ed un ex manager Google), ha – innanzitutto – caratteristiche tecniche da top di gamma.

Entro una scocca regolare, dalle linee pulite (come i Jolla, per intenderci), troviamo al lavoro un Qualcomm® Snapdragon™ 808 (processore hexa core a 1,8 GHz) che, in tandem con 3 GB di RAM (utilissimi per il multi-tasking), gestisce i dati su uno storage interno di 32 GB. Il comparto grafico è notevole, con un display LCD IPS da 5.2 pollici FullHD che integra, in alto, una fotocamera da 5 megapixel (ottima per i selfie) mentre, sul retro, è collocata la fotocamera posteriore da 13 megapixel con focus rapido per soggetti in movimento ed ambientazioni sportive.

Il comparto connettività si basa su un chip NFC (per i pagamenti elettronici a distanza ravvicinata), e garantisce il supporto al Wi-fi ac, all’LTE, ed al Bluetooth Smart. Tra le varie chicche, troviamo un lettore d’impronte, il supporto al formato fotografico RAW ed un sistema di ricarica veloce che, in partnership con una batteria da 2680 mAh, garantisce una certa autonomia d’uso.  

Sin qui, come visto, il gioiellino della Nextbit si difende proprio bene. Ma, allora, in cosa si distingue dagli altri? Per diversi punti.

Innanzitutto il modo in cui è stato lanciato: Robin si sta finanziando su Kickstarter, la nota piattaforma di crowdfunding, e, dopo 12 ore dal lancio del progetto, ha già racimolato la quota minima prevista dal management (500 mila dollari).

Oltre a ciò, e forse più importante per gli utenti finali, il sistema di storage. Abbiamo parlato di una Rom di 32 GB. Vero. Tuttavia, a quest’ammontare, se ne aggiungono ben 100 GB in cloud perenne gestiti in modo automatico ed intelligente: quando lo smartphone si rende conto che non usiamo spesso determinati file o app, le sposta sulla nuvola per renderle nuovamente disponibili al momento del bisogno. 

In pratica non sussisterà più la preoccupazione sullo spazio rimanente per questo o quel video in HD o per quel gioco particolarmente esoso di risorse.  

Data e costo di lancio? Non potrete metterci le mani sopra prima di Gennaio (a meno di non finanziarlo già ora su Kickstarter a 299 dollari) ed allora dovrete spendere qualcosina in più: tra Iva del nostro Paese e costi di spedizione, si calcolano almeno 399 dollari. Soldi ben spesi, oh si!

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