Quando un selfie miete più vittime degli squali

Secondo le statistiche e le infografiche del portale Mashable, l'abitudine di farsi un selfie anche in contesti fortemente pericolosi ha causato, nel 2015, più morti degli squali. Le autorità, intanto, corrono ai ripari

Quando un selfie miete più vittime degli squali

Mashable, portale web statunitense dedicato all’attualità, ha appena pubblicato un report – con infografica – dal quale si evince la pericolosità del volersi scattare foto in situazioni fortemente pericolose, solo per una manciata di “like” in più.

In particolar modo, nel corso del 2015 ormai agli sgoccioli, la mania dei selfie, ad ogni costo, anche quando non si dovrebbe, ha fatto più morti di quelli causati dagli attacchi degli squali: il risultato, ad oggi, è di 12 a 8.

Tra i casi più incredibili, riportati nel portale a stelle e strisce, figura quello di un sessantaseienne giapponese in vacanza in India che ha pensato bene di scattarsi una foto sulle lunghissime scale del Taj Mahal, mausoleo costruito dall’imperatore Shah Jahan per celebrare la sua moglie preferita Arjumand Banu Begum: ebbene, l’incauto turista, scattandosi la foto sugli scalini del mausoleo in questione, è ruzzolato giù – steb-by-step (è il caso di dirlo) – rompendosi la noce del collo. Meglio è andata all’amico che lo accompagnava, solo ferito.

Oltre alle cadute, 4 nel complesso, un’altra causa di morte – in tema fotografico – è consistita nel farsi la foto sulle rotaie o con i treni. Nel primo caso il pericolo consiste nel fatto che i treni vanno velocissimi, non sempre se ne ode l’avvicinarsi, e – negli spazi aperti – è difficile avere dei punti di riferimento per valutarne il repentino avvicinarsi: ad un giovane (16 anni) americano del Maryland, ad esempio è stata fatale la sua voglia di farsi scattare una foto dalla fidanzata mentre s’era messo in posa sulle rotaie. In altri frangenti, non sono rari i casi in cui dei giovani si son presi dei veri e propri rinculi da parte di treni in arrivo.

La categoria di persone che, a quanto pare, è più amante del rischio è formata dai turisti: in un parco della California si sono dovute chiudere alcune aree per l’inveterata abitudine dei turisti di farsi foto con gli orsi che, in questo modo, tendevano a innervosirsi parecchio ed a fare un pasto “fuori orario”.

Ci sono poi gli amanti delle emozioni forti che, in Spagna, in occasione della corsa dei tori di Pamplona, tendono a correre davanti ai tori facendosi scatti a più non posso. E quando inciampano…sono dolori.

Il fenomeno, drammatico nella sua stupidità, ha assunto proporzioni tali che persino le istituzioni hanno dovuto prenderne atto: il Ministro degli Interni della Russia ha dovuto pubblicare un’illustrazione nella quale si avvertiva di tutte le situazioni nelle quali era rischioso farsi dei selfie (a volte persino con un bastone apposito!): tra le situazioni riportate nel pamphlet russo, figurano anche lo scattarsi foto sui tetti delle case, appesi alle antenne, e il farsi un selfie a cavallo di un motoscafo in corsa.

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