Secondo un report pubblicato dall’ente di ricerca “Deloitte Touche Tohmatsu Limited”, entro il 2015 cambieremo qualcosa come 1 miliardo di smartphone, segno inequivocabile di un settore di sicuro in salute se non, addirittura, in continua espansione.
Nel report in questione l’analista Paul Lee si è chiesto spesso perché si tenda a cambiare uno smartphone, fatto di vetro, plastica e metallo, con un altro device della stessa categoria, verosimilmente fatto degli stessi materiali. Le ragioni, ovviamente, possono esser molte: vediamone quelle elencate da Lee.
Innanzitutto la prima ragione di un avvicendamento tecnologico in ambito smartphone è quello delle necessità. I vecchi smartphone non navigano bene, scattano brutte foto e, dopo gli ultimi aggiornamenti, sono sempre più lenti (obsolescenza programmata?).
Per questo motivo molte persone cambiano il proprio device: se scatti molte foto col tuo cameraphone, vorrai – naturalmente – che il tuo dispositivo mobile le possa condividere facilmente e, quindi, tenderai a prenderne uno dotato di connessione 4G/LTE (Long term evolution).
Parimenti, se sei il tipo che è abituato a far di tutto col proprio smartphone ed hai avuto brutte esperienze di resistenza con i tuoi precedenti device, verosimilmente tenderai a prendere uno dei prossimi smartphone resistenti ad acqua e polvere con vere e proprie specifiche militari in fatto di resistenza ad urti e maltrattamenti (es. gli Oukitel K4000 e K6000).
Stesso discorso se vuoi avvalerti delle ultime migliorie software: il prossimo Android, Marshmallow, implementerà Doze per far durare di più la batteria ma quest’OS non verrà installato su tutti i device in circolazione. Conseguenza? Potresti dover cambiare il tuo device anche se funziona ancora benissimo.
Assieme al motivo dell’aggiornamento hardware e software, seppur indotto dalle aziende produttrici, vi è – secondo Lee – anche una motivazione di tipo psicologico e sociale.
Vogliamo essere ben accettati nel nostro gruppo di appartenenza o nel gruppo che reputiamo di riferimento: perché questo accada ci sentiamo costretti, spinti, ad agire su una delle poche “estensioni” della nostra persona che possiamo adeguare con una certa facilità, appunto lo smartphone.
E quindi ecco che, infine, cambiamo il nostro ancor buono telefonino con un costosissimo, esclusivo ed avanzatissimo iPhone che ci impegnerà, tuttavia, in almeno 3 anni di rate perché se ne possa venire in possesso. È uno scenario nel quale anche voi vi riconoscete o siete tra coloro che, nelle scelte d’acquisto, si fan condizionare solo da considerazioni di stampo prettamente razionale e logico?