OPPO chiude il 2025 con una doppia novità che racconta bene la sua strategia attuale: da un lato uno smartphone essenziale, pensato per l’autonomia e la resistenza, dall’altro un tablet di grandi dimensioni che punta su equilibrio e prezzo competitivo. OPPO A6t Pro e OPPO Pad Air5 arrivano con un approccio molto pragmatico, senza rivoluzioni, ma con scelte mirate a coprire segmenti ben precisi del mercato.
Il nuovo OPPO A6t Pro nasce come evoluzione diretta dell’OPPO A6x 4G già visto in Asia, ma con alcuni ritocchi che ne rafforzano l’identità. Il design resta invariato, così come la piattaforma hardware, affidata al collaudato Snapdragon 685. Non è un chip pensato per prestazioni elevate o gaming spinto, ma garantisce stabilità, consumi contenuti e una gestione fluida delle operazioni quotidiane, soprattutto in abbinamento agli 8 GB di RAM e ai 128 GB di memoria interna UFS 2.2, espandibili tramite microSD. È una configurazione unica, almeno al lancio, che semplifica la proposta e chiarisce il target di riferimento. Il display IPS da 6,75 pollici con refresh rate a 120 Hz è uno dei punti più interessanti per la fascia di prezzo, pur con una risoluzione HD+ che privilegia l’autonomia rispetto alla definizione. La luminosità elevata e il supporto all’uso con i guanti rendono lo schermo adatto anche a contesti esterni o professionali, confermando la vocazione pratica del dispositivo.
A fare davvero la differenza è però la batteria, che cresce fino a 7.000 mAh, una capacità rara nel panorama attuale, supportata da ricarica rapida a 45 W. È qui che OPPO A6t Pro costruisce il suo principale argomento di vendita, promettendo tempi di utilizzo molto lunghi anche sotto stress. Sul fronte fotografico si registra un miglioramento netto rispetto al modello di partenza. La fotocamera principale passa a 50 megapixel, affiancata da un sensore di profondità da 2 megapixel, mentre la camera frontale sale a 8 megapixel. Non ci sono tecnologie avanzate come la stabilizzazione ottica, ma per un utilizzo quotidiano il salto di qualità è evidente. Da segnalare anche l’introduzione dell’NFC, l’assenza del giroscopio e il deciso upgrade della protezione contro acqua e polvere, che passa a una certificazione IP69, insolita in questa fascia. Il prezzo non è ancora stato comunicato, ma il posizionamento appare chiaramente orientato al segmento entry-level evoluto.
Di tutt’altro respiro è OPPO Pad Air5, tablet annunciato per il mercato cinese e sostanzialmente gemello dell’OnePlus Pad Go 2. Qui OPPO punta su uno schermo IPS da 12,1 pollici con risoluzione 2800×1980 pixel e refresh rate a 120 Hz, una combinazione che lo rende adatto sia alla produttività sia all’intrattenimento. Il pannello supporta una profondità colore a 12 bit e una frequenza di campionamento del tocco molto elevata, elementi che migliorano l’esperienza con penna e gesture. Il cuore del dispositivo è il MediaTek Dimensity 7300-Ultra, un SoC di fascia media che offre un buon equilibrio tra potenza ed efficienza. Le configurazioni di memoria spaziano da 8 a 12 GB di RAM e fino a 256 GB di storage UFS 3.1, con supporto alle microSD nelle versioni più complete. La batteria da oltre 10.000 mAh garantisce un’ottima autonomia, anche se la ricarica a 33 W resta su livelli conservativi.
Le fotocamere, entrambe da 8 megapixel, sono essenziali e pensate più per videochiamate e scansioni che per la fotografia vera e propria. Interessante la differenziazione tra versioni Wi-Fi e 5G, con quest’ultima dotata di GPS, bussola e connettività completa, ma disponibile in un’unica configurazione. I prezzi in Cina risultano aggressivi, soprattutto per le varianti con schermo lucido, mentre la finitura SoftLight richiede un sovrapprezzo. OPPO Pad Air5 si propone così come un tablet solido e versatile, ideale per chi cerca un grande display e prestazioni equilibrate senza salire su fasce premium.