Omate è un’azienda con una lunga esperienza nell’ambito delle tecnologie indossabili, concepite – abitualmente – per gli adulti. Basti ricordare il bel cronografo “Omate Rise”, realizzato grazie ad una vittoriosa campagna su Indiegogo, o il più tradizionale smartwatch noto come “True Smart+”: anche gli elegantissimi Lutetia (per donna) e Roma (per uomo) sono device indossabili votati ad un pubblico decisamente adulto (e benestante!).
Eppure qualcosa sta cambiando e Omate potrebbe puntare anche sul target dei bambini, soprattutto in seguito alla commercializzazione di un proprio smartwatch realizzato appositamente per i bambini, il Wherecom K3.
I precedenti
Anche altre aziende hanno fiutato l’affare e si sono lanciati nel settore degli smartwatch per l’infanzia. Abbiamo già parlato di LG che, mesi fa, ha annunciato il suo KizON, uno smartwatch che metterebbe tranquilli anche i genitori più apprensivi: da remoto è possibile chiamare il proprio bambino e se quest’ultimo non risponde, parte un messaggio con le coordinate GPS, e si avvia l’audio ambientale che consente di capire quel che accade attorno al pargolo di turno.
Poi ci siamo occupati anche, di Bodyguard, lo smartwatch presentato all’Ifa di Berlino 2015 dalla Nilox: il device in questione, in sostanza, consente di monitorare la propria posizione e di avvertire un segnale remoto qualora si superi un certo ambiente sicuro (utile anche per chi è solito perdersi, come gli anziani non autosufficienti).
In verità il settore della wearable technology ha interessato anche aziende più piccole come Doki Technologies che, dopo una campagna su Kickstarter, ha annunciato il DokiWatch, lo smartwatch più avanzato per l’infanzia, e la ZTE che pure ha pensato bene di distribuire indossabili per tal categoria d’utenza.
Wherecom K3: scheda tecnica hardware, e software
Ora arriva anche Omate col suo Wherecom K3. Il device in questione ha dei colorati cinturini swap da 20 mm ed un piccolo monitor LCD rettangolare da 1.54 pollici con risoluzione 320 x 320. Al suo interno troviamo un processore dual core cloccato a 1 GHz e la connettività è affidata al chip Wi-Fi, a quello Bluetooth, ed a una microSIM.
Come in quasi tutti i device della categoria, anche il Wherecom K3 ha un meccanismo di restrizione delle chiamate in modo che non si possa chiamare (via 3G a 1900 MHz per Stati Uniti, o 2100 MHz per l’Europa) o esser chiamati da tutti: l’esclusiva spetterà, verosimilmente, ai numeri dei genitori. Completa la dotazione di questo smartphone l’utilissima funzione SOS che, in casi d’emergenza, con la sola pressione di un tasto, fa partire l’invio di una chiamata verso un numero sicuro con relativa comunicazione delle proprie coordinate GPS.
Curiosa, infine, appare la scelta del sistema operativo a bordo: Wherecom K3 è animato da Android Lollipop 5.1 e non dal più idoneo Android Wear, la versione del robottino verde appositamente concepita per le tecnologie indossabili. In compenso l’autonomia assicurata pare buona se è vero che il Wherecom può funzionare per ben 2 giorni pieni prima d’aver bisogno d’una ricarica d’energia.
Costo e disponibilità
Voci di corridoio ipotizzano che il Wherecom K3 possa venir commercializzato già dall’Aprile del 2016 ad un prezzo di circa 129 dollari.