In uno sfarzoso evento tenutosi al Metropolitan West di Manhattan, a New York, la coreana LG ha presentato ed illustrato il suo top di gamma definitivo per questo 2018, il nuovo LG G7 ThinQ, già avvistato nel corso di una fugace apparizione al MWC 2018 di Barcellona.
Il nuovo LG G7 ThinQ corrisponde, a livello estetico, a quanto già emerso nelle scorse ore grazie ai render di stampa diffusi dall’azienda, ed anticipati dal leaker @evleaks: il frontale presenta, in alto, il notch atto ad ospitare speaker e selfiecamera, in basso una lunetta inferiore ridotta del 50% rispetto al G6, di lato è presente – a sinistra, sotto il bilanciere del volume – il pulsante fisico per il tutor virtuale Assistant (ottimizzato – assieme a Google – con alcuni comandi vocali ricevibili anche a 5 metri di distanza, con netto distinguo rispetto al rumore di fondo in virtù del Super Far Field Voice Recognition) e – a destra – quello per l’accensione. Dietro, vi è il modulo verticale con la doppia fotocamera ed il relativo Flash LED, oltre allo scanner per le impronte digitali. Per i materiali, la scocca (153.2 x 7441.9 x 7.9 mm, 162 grammi), certificata IP68 come immune alle infiltrazioni di acqua (30 minuti a 1.5 metri di profondità) e polvere, e capace di resistere agli urti in virtù della certificazione militare MIL-STD-810G, è realizzata in vetro (Gorilla Glass 5), con un frame laterale in alluminio.
Il display LCD FullVision, in formato 19:5:9, ha una diagonale 6.1 pollici ed una risoluzione QHD+ (3120 x 1440 pixel, con 564 PPI). Grazie alla tecnologia “Super Bright Display” è il monitor per smartphone più luminoso al mondo, con un valore massimo di 1000 nits, ottimo per la lettura sotto la luce del sole, ed una copertura del 100% sulla scala cromatica DCI-P3, con 6 profili colore (auto, eco, cinema, sports, game, expert) opzionabili via software, con facoltà di variare – per ciascuno di essi – la temperatura del colore: merito della tecnologia “MLCD+”, invece, sarà il basso impatto energetico, ridotto del 30% rispetto al predecessore.
Il notch, amore e odio per gli utenti Android, come nello Huawei P20 Pro, sarà occultabile grazie ad una voce delle impostazioni, “New Second Screen”, che coprirà le aree laterali dell’insenatura con bande nere (varie gradazioni) o fatte da combinazioni cromatiche, di cui sarà possibile attivare un livello di curvatura (per mantenere la simmetria con la parte bassa), o meno (per sfruttare gli angoli e mostrare più informazioni). Inizialmente, tale “occultamento” funzionerà solo nella HomeScreen, e nelle app di sistema pre-installate. Sempre in ambito feature, va annotata la compatibilità di tale componente col formato Dolby Vision.
Per le fotocamere, quella anteriore è da 8 megapixel, con Wide Angle (da 80°) e focale a f/1.9, mentre – sul retro – assistito dall’intelligenza artificiale – vi sarà una doppia fotocamera (AI Cam) da 16 megapixel, con il primo modulo, dotato di focale a f/1.6 ed angolo standard (71°), capace di registrare anche in HDR10 (oltre che a 2160p@30fps, e a 1080p@30/60fp), ed il secondo munito di grandangolo (a 107°) e focale a f/1.9. La tecnologia SuperPixel, combinando 4 pixel in 1, otterrà foto 4 volte più luminose che in passato, e non mancheranno le consuete Live Photo. L’intelligenza artificiale – stigmatizzata dalla dicitura “ThinQ” – permetterà, anche grazie a Google Lens (attivazione con doppia pressione del tasto Asssistant), di riconoscere oggetti e scene, sì da imporre i setting fotografici migliori in 19 diverse modalità di scatto (con 4 opzioni di colore per ciascuna), e consentirà di applicare gli stickers 2 e 3D ai soggetti riconosciuti nelle foto, dotate anche di effetto Bokeh e modalità ritratto. La regolazione di chiarezza, colori, luminosità, e risoluzione, anche con poca luce, avverrà in automatico.
Sempre in ambito multimediale, una grande attenzione – da parte di LG – è stata tributata al comparto audio, per altro già beneficiato del jack da 3.5 mm e della registrazione stereofonica a 24-bit/192kHz. Quest’ultimo, mutuando l’esperienza della serie V, propone un chip “Quad DAC HiFi” deputato alle elaborazioni sonore, con la possibilità di ottenere un’acustica 3D con surround 7.1 anche nelle cuffie, tramite l’erogato supporto al formato DTS:X. La grande novità dell’acustica di bordo, però, è un’altra: la camera di risonanza interna “Boombox Speaker”, capace di ottenere bassi 10 volte più potenti del normale (anche di più, poggiando il device su una superficie piana, o su una scatola), grazie alla facoltà di elevare di oltre 6 decibel il volume base e, nel contempo, di raddoppiare il livello dei bassi prodotti.
Al comando dell’LG G7 troviamo il processore octa core (4 core Kryo Gold a 2.8 GHz, e 4 core Kryo Silver a 1.7 GHz) Qualcomm Snapdragon 845 abbinato ad una GPU Adreno 630 e a 4 GB di RAM (LPDDR4x), mentre lo storage (UFS 2.1) arriva a 64 GB, comunque espandibili via microSD a 2 TB. Nessun accenno alla variante Plus (+) che dovrebbe comunque arrivare, con 6 GB di RAM e 128 GB di storage, in alcuni mercati.
L’autonomia, invece, è affidata alla batteria, da 3.000 mAh, ricaricata via porta microUSB 2.0 Type-C (con OTG), in modalità rapida (Quick Charge 3.0, capace di ripristinare il 50% in mezz’ora), o tramite wireless charging, sufficiente anche ad alimentare il più che completo ed aggiornato comparto connettività: quest’ultimo annovera il Wi-Fi ac dual-band (direct, hotspot, DLNA), il Bluetooth 5.0 LE (con A2DP per le cuffie senza fili, ed il formato aptX HD per una resa simil CD), il 4G/LTE (cat.18), il GPS (A-GPS, Glonass, BDS), ed un modulo NFC per i pagamenti contactless. Previsto nelle colorazioni New Aurora Black e New Maroccan Blue, l’LG G7 sarà animato da Android 8.0 con interfaccia LG UX.
Dopo l’esordio nel mercato interno coreano, l’LG G7 ThinQ verrà commercializzato, via via, in Nord America, America Latina, Europa, ed Asia, ad un prezzo di 849.99 euro.