L’iPhone 8 è ancora ben lungi dallo giungere sul mercato e, nonostante questo, per quanto possa sembrare assurdo il solo parlarne, diversi esperti di tecnologia iniziano già ad ipotizzare o a raccogliere informazioni in merito a quello che sarà il prossimo iPhone 9.
La prima indiscrezione, in relazione al melafonino post decennale, del 2018, è relativa al chi fornirà i processori per il device in questione. Samsung, fino al 2016, assieme alla taiwanese TSMC, ha procurato i processori della serie A ma, in seguito, le commesse di chip sono passate totalmente al piccolo produttore isolano, più lesto nel passare al processo produttivo a 7 nanometri.
Samsung, facendo tesoro del suo errore di valutazione, ha acquistato alcune macchine litografiche ultramoderne basate su una nuova lunghezza d’onda dell’ultravioletto e, avendo adeguato le sue linee produttive, ha già iniziato la sua corte nei confronti di Cupertino, visto che Kwon Oh-hyun, il CEO della divisione processori di Seoul, il mese scorso, è stato visto far visita alla sede di Cupertino.
A questo punto, la domanda che nasce spontanea è se il chip made in Samsung sarà l’unica o la seconda componente che Apple dovrà prenotare dagli odiati arcinemici: al momento, Cupertino dipende da Seoul anche per gli OLED dei suoi iPhone 8, visto che dai sud coreani ha acquistato 60 milioni di pannelli di elevata qualità, sufficienti – però – per far sbarcare questa tecnologia solo sugli iPhone 8, e non anche sugli iPhone 7S e 7S Plus.
Questa, però, è la situazione del momento: il prestigioso portale economico Nikkei.com, nella sua divisione asiatica, ha riportato la spifferata di 2 insider della catena di produzione locale secondo i quali Cupertino – nella seconda metà del 2018 – lancerà 3 nuovi iPhone e vorrebbe che su tutti loro vi fosse l’OLED.
Per questo motivo, sarebbe disposta a investire tra 1.5 e 2.5 miliardi di euro (pressappoco 2 o 3 trilioni di Won) in “LG Display”, per realizzare una nuova fabbrica, il cui nome dovrebbe essere E6, e che dovrebbe sfornare qualcosa come 60 mila pannelli al mese. In questo modo, e con tale trend, se l’obiettivo verrà mancato nel 2018, almeno entro un paio di anni (quindi nel 2019) le difficoltà tecniche saranno venute meno, ed i diodi attivi campeggeranno su tutti gli smartphone muniti di iOS.
Un’ultima indiscrezione in merito all’iPhone “del 2018” concerne la batteria. Non è un mistero che Apple vorrebbe poter disporre della ricarica wireless a lungo raggio, e di una batteria ad L: quest’ultima, infatti, avrebbe una capienza maggiore, riuscendo a sfruttare ogni vano libero della scocca e, ipso facto, erogherebbe un’autonomia maggiore. LG sarebbe in grado di soddisfare i desiderata di Cupertino, e – per tale motivo – sarebbe già stato siglato un accordo tra Apple e LG Chemical (la divisione LG che produce le unità energetiche) con l’impegno da parte di quest’ultima a investire ingenti risorse in tecnologie e macchinari per poter garantire una fornitura massiva ed abbondante.