In America il Dipartimento dei Vigili del Fuoco di San Ramon Valley in California e un manipolo di studenti del Centro di Informatica Applicata della Northern Kentucky University, hanno studiato un’app che è in grado di salvare la vita delle persone in caso di arresto cardiaco. Si chiama Fire Department, un’applicazione per smartphone che in caso di arresto cardiaco chiama a raccolta gli utenti più vicini con alle spalle un corso di rianimazione.
L’applicazione viene scaricata dall’Apple Store e al momento dell’istallazione viene chiesto all’utente se ha svolto un corso di rianimazione cardiopolmonare e se è disposto a prestare soccorso in caso di arresto cardiaco di persone che si trovino nelle vicinanze. A questo punto, in caso di risposte affermative, si entra a far parte della schiera di angeli custodi pronti ad intervenire.
Se l’emergenza cardiaca avviene in uno spazio pubblico, l’applicazione utilizza la tecnologia GPS per allertare i cittadini-angeli che c’è bisogno di un intervento di rianimazione cardiopolmonare. Per ogni chiamata al soccorso pubblico di emergenza (l’equivalente del nostro 113), il programma localizza gli utenti che si trovano nelle immediate vicinanze, esortandoli ad entrare in azione in quella manciata di minuti che separano la vita dalla morte.
Sul fronte italico, un’applicazione simile è stata sviluppata dalla Croce Bianca di Bolzano, che con “CB Primo Soccorso 7″ spiega passo passo cosa fare in caso di emergenza. Molto più semplice, ma non per questo meno utile, è la app per iPhone “Emergenze 8“, uno strumento che fa partire immediatamente la chiamata al centro aiuti più indicato (Vigili del Fuoco, Pronto Soccorso, Carabinieri, Soccorso alpino, ACI, eccetera). Possono sembrare piccoli strumenti, ma già adesso hanno fatto tantissimo.