HMD Aura 2: prestazioni modeste e un nome curioso per il device economico di Nokia

Il nuovo HMD Aura 2, avvistato su Geekbench, si prepara a offrire prestazioni entry-level con un miglioramento rispetto al suo predecessore, un display da 90Hz e un chipset Unisoc T603, il tutto condito da un affascinante codename ispirato alla mitologia greca

HMD Aura 2: prestazioni modeste e un nome curioso per il device economico di Nokia

HMD Global, nota per i suoi dispositivi Nokia, continua a concentrarsi sul segmento entry-level con il potenziale arrivo dell’HMD Aura 2. Dopo il successo del suo predecessore, l’Aura, HMD sta preparando il lancio di un modello che, pur mantenendo specifiche modeste, promette di soddisfare le esigenze di una fascia di mercato sempre più attenta al rapporto qualità-prezzo.

Recentemente, un avvistamento su Geekbench ha svelato dettagli interessanti, sia riguardo alle prestazioni che alla tradizione dei nomi utilizzati dall’azienda. Il dispositivo, che è stato identificato con il nome in codice “Nyx, si presenta con un chipset octa-core che dovrebbe migliorare le prestazioni rispetto al predecessore, il quale era equipaggiato con il chipset Unisoc SC9863A1. Stando ai risultati ottenuti su Geekbench, l’HMD Aura 2 ha registrato un punteggio di 201 punti in single-core e 725 punti in multi-core, valori che indicano performance abbastanza basilari, ma comunque un passo avanti rispetto al modello precedente. La scelta del chipset Unisoc T603, infatti, rappresenta un miglioramento significativo per un dispositivo di questa fascia. 

Il modello in esame avrà 4 GB di RAM, una configurazione che, pur non essendo al top delle performance, permette una gestione discreta delle applicazioni quotidiane e una navigazione fluida nelle operazioni di base. Per quanto riguarda la memoria interna, si prevede che il dispositivo venga proposto con 64 GB o 128 GB di spazio, espandibile tramite microSD, una caratteristica sempre apprezzata dagli utenti che desiderano aumentare la capacità di archiviazione senza incorrere in costi aggiuntivi. 

Il display del HMD Aura 2 sarà un LCD IPS da 6,56 pollici, con una frequenza di aggiornamento di 90 Hz, un dettaglio che rende il dispositivo leggermente più competitivo rispetto ad altri modelli entry-level, che spesso non offrono frequenze di aggiornamento così elevate. La risoluzione e la qualità del pannello sono comunque limitate, ma la fluidità della visualizzazione sarà sicuramente migliorata dalla maggiore frequenza di aggiornamento. 

Per quanto riguarda la fotografia, il dispositivo offrirà una fotocamera principale da 13 MP con AI e un sensore secondario da 0,8 MP, mentre la fotocamera frontale avrà una risoluzione da 8 MP. Sebbene non siano specificate funzionalità avanzate come lo zoom ottico o sensori particolarmente sofisticati, le fotocamere dovrebbero essere sufficienti per scatti di qualità accettabile in un contesto entry-level. 

L’HMD Aura 2 è previsto con una batteria da 5.000 mAh, una capacità che dovrebbe garantire una buona autonomia per un dispositivo con specifiche tecniche non troppo esigenti. Questo si traduce in una giornata intera di utilizzo per la maggior parte degli utenti. La presenza di una porta USB-C e il supporto per la ricarica rapida, uniti a una protezione IP52, indicano che il dispositivo è stato progettato per essere resistente agli spruzzi e adatto a un uso quotidiano. Interessante è anche la presenza di un jack audio da 3,5 mm, una caratteristica sempre più rara nei dispositivi moderni, ma ancora molto apprezzata da chi non vuole rinunciare alla comodità degli auricolari cablati. Inoltre, il sensore di impronte digitali laterale rappresenta una soluzione conveniente per l’autenticazione sicura.  

Un altro aspetto curioso riguarda il nome in codice “Nyx”. Nella mitologia greca, Nyx è la dea della notte, una figura misteriosa e potente, temuta persino da Zeus. HMD ha l’abitudine di assegnare ai suoi dispositivi nomi ispirati alla mitologia, e “Nyx” si inserisce perfettamente in questa tradizione, stabilita dall’ex dirigente Juho Sarvikas. L’azienda ha già utilizzato questo approccio in passato, scegliendo figure mitologiche per dare un tocco distintivo ai suoi dispositivi, creando un legame tra la tecnologia e la cultura.

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