Nel 2004 due ricercatori russi hanno fatto un’importante scoperta: il grafene. Si tratta di un foglio a due dimensioni avente lo spessore di un atomo di carbonio. Grazie a questa incredibile scoperta, nel 2010 i due ricercatori hanno vinto un premio Nobel. Le sue caratteristiche uniche e principali sono: flessibilità, impermeabilità ed inoltre è un conduttore elettrico. Sfruttando queste particolari caratteristiche, a Genova hanno messo a punto un prototipo unico al mondo: una batteria che grazie ad un anodo trattato con il grafene garantisce una durata della batteria superiore del 25% rispetto alla tradizionale batteria al litio.
Tale scoperta avrà conseguenze positive sull’alimentazione delle auto elettriche ma anche sui vari dispositivi elettronici che utilizzano batterie, come ad esempio gli smartphone, i tablet e i personal computer. Una tecnologia tutta italiana affiancata dal team genovese di Vittorio Pellegrini e Bruno Scrosati e che sta raccogliendo l’adesione di diverse aziende automobilistiche, come la Bluecar del gruppo Bollorè, e di gruppi elettrici come l’Enel.
La notizia verrà ufficializzata ben presto da Nano Letters, una rivista scientifica di nanotecnologia. Il compito dei ricercatori è stato semplicemente quello di sostituire, con procedure speciali, il grafene al grafite. Quest’ultimo materiale viene infatti impiegato per le batterie al litio. Il risultato di tale procedimento è stato che gli ioni di litio si sono “attaccati” assai più copiosamente al grafene. Ciò è dovuto al fatto che possiede il più elevato rapporto tra superficie e peso: con un solo grammo si possono addirittura ricoprire circa 2.600 metri quadrati. Inoltre grazie anche alla sua flessibilità e robustezza, molte grandi aziende come Nokia e Samsung si sono dimostrate entusiaste e stanno sperimentando questo nuovo materiale sui propri prodotti. In particolare il gruppo coreano sta applicando tale tecnologia affinché possa rendere più flessibili i touchscreen dei propri smartphone.
Ma non mancano applicazioni anche in campo sportivo. Molte aziende interessate si sono fatte avanti: in particolare la Head ha pensato bene di utilizzare il grafene per alleggerire il manico delle sue racchette da tennis e renderle più potenti ed efficienti. Questi attrezzi sono oggi utilizzati dai grandi campioni del calibro di Novak Djokovic e Maria Sharapova.