Google Tensor G6: potenziamenti per migliorare la durata della batteria di Pixel 11

Il Google Tensor G6, previsto per il Pixel 11, promette miglioramenti significativi nell’efficienza energetica e nella gestione termica, con l’obiettivo di aumentare la durata della batteria.

Google Tensor G6: potenziamenti per migliorare la durata della batteria di Pixel 11

Google è pronta a fare un altro grande passo nel miglioramento dei suoi smartphone Pixel con l’introduzione del nuovo chipset Tensor G6. Questo processore personalizzato, che probabilmente equipaggerà il futuro Pixel 11, promette di risolvere alcuni dei problemi più critici dei dispositivi passati, in particolare la durata della batteria.

Le voci che circolano (via Android Authority e AndroidHeadlines) sugli aggiornamenti apportati al Tensor G6 suggeriscono modifiche significative che potrebbero rivoluzionare l’efficienza energetica e rendere i dispositivi Pixel ancora più competitivi nel panorama degli smartphone. Uno degli aspetti più importanti che Google vuole migliorare con il Tensor G6 riguarda la gestione del calore e il consumo energetico, in particolare durante l’esecuzione di operazioni ad alta potenza. La causa principale di questa inefficienza è spesso la registrazione video, che tende a drenare rapidamente la batteria, specialmente durante l’uso di funzioni avanzate come l’effetto sfocato sullo sfondo.

Per affrontare questo problema, Google ha introdotto il “Cinematic Rendering Engine“, una tecnologia pensata per ridurre il consumo energetico durante la registrazione video con sfondo sfocato di circa il 40%. Questo miglioramento potrebbe risultare decisivo per coloro che utilizzano frequentemente la fotocamera per registrazioni prolungate, in quanto offrirà una maggiore durata della batteria senza compromettere la qualità dell’esperienza utente.

Un altro importante aggiornamento riguarderà la riduzione della superficie della matrice del chip. Attualmente, il Tensor G5 presenta una superficie di 121 mm², ma con il Tensor G6 si prevede che questa superficie venga ridotta a 105 mm², un valore simile a quello dell’Apple A18 Pro. La riduzione delle dimensioni non è solo un fatto estetico, ma porta con sé un miglioramento significativo in termini di efficienza energetica. Un chip più compatto consente di ridurre la dissipazione del calore, migliorando la gestione termica e quindi aumentando l’efficienza complessiva del dispositivo.

Con una superficie più piccola, il Tensor G6 dovrebbe essere in grado di erogare prestazioni paragonabili, ma con un minore impatto sulla batteria.Un’altra possibile novità è la produzione del Tensor G6 da parte di TSMC, che potrebbe utilizzare il nuovo processo di litografia a 2 nm chiamato N3P. Questo processo di produzione promette miglioramenti significativi in termini di prestazioni e efficienza energetica. Tuttavia, ci sono delle implicazioni: il cambio di fornitore e la nuova tecnologia potrebbero comportare la perdita di alcune funzionalità avanzate, come la virtualizzazione della GPU e il supporto al Ray Tracing. Nonostante ciò, la priorità per Google sembra essere l’efficienza energetica, per garantire che il Pixel 11 possa offrire una durata della batteria superiore rispetto ai suoi predecessori.

Infine, le specifiche del Tensor G6 rivelano un altro interessante miglioramento. Il chip avrà un core ARM Cortex-A930 e sei core ARM Cortex-X730, una combinazione che dovrebbe garantire prestazioni superiori pur mantenendo una gestione energetica ottimale. L’introduzione di questi core più potenti potrebbe significare un miglioramento delle prestazioni complessive del dispositivo, rendendolo più reattivo e adatto a gestire compiti impegnativi senza compromettere la durata della batteria.

La presentazione del Tensor G6, prevista per il 2026, potrebbe segnare una svolta nella tecnologia dei chip per dispositivi mobili, ponendo Google in una posizione di forza nel mercato degli smartphone. Con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e risolvere i problemi termici, Google sembra pronto a rendere il Pixel 11 uno dei dispositivi più avanzati della sua linea, rispondendo finalmente alle esigenze di chi cerca uno smartphone potente ma con una batteria che duri per tutta la giornata.

Continua a leggere su Fidelity News