Con l’avvicinarsi del lancio della serie Galaxy S25, previsto per febbraio 2025, emergono sempre più speculazioni riguardo alle specifiche tecniche e, soprattutto, ai prezzi. Un aspetto che sta catturando l’attenzione degli analisti è il potenziale aumento dei prezzi dei nuovi dispositivi Samsung, imputabile principalmente al rincaro dei costi dei chip, in particolare del nuovo SoC (System on Chip) Qualcomm Snapdragon 8 Gen 4. I chip rappresentano uno degli elementi fondamentali per il funzionamento e le prestazioni di uno smartphone.
Per la serie Galaxy S25, Samsung sembra essere in una fase di transizione, dove la scelta del chip potrebbe avere un impatto significativo sui costi e, di conseguenza, sul prezzo finale dei dispositivi. Negli ultimi mesi, è emersa l’ipotesi che Samsung possa impiegare due differenti SoC per il Galaxy S25, a seconda del mercato: l’Exynos 2500, sviluppato internamente, e lo Snapdragon 8 Gen 4 di Qualcomm. Tuttavia, i ritardi nello sviluppo del chip Exynos 2500 potrebbero costringere Samsung a fare affidamento esclusivamente su Qualcomm, una decisione che potrebbe influenzare i prezzi a livello globale.
Il cuore della questione risiede nel fatto che il nuovo Snapdragon 8 Gen 4, che sarà annunciato ufficialmente da Qualcomm a fine ottobre 2024, dovrebbe avere un costo superiore del 30% rispetto al suo predecessore, lo Snapdragon 8 Gen 3. Si stima infatti che il nuovo SoC possa costare circa 260 dollari, rispetto ai 200 dollari del modello precedente. Questo incremento di costo potrebbe essere trasferito direttamente sui consumatori, facendo lievitare il prezzo finale della gamma Galaxy S25.
Di fronte a questa situazione, Samsung si trova di fronte a un dilemma strategico. Da un lato, l’azienda potrebbe decidere di mantenere i prezzi in linea con quelli della serie Galaxy S24, assorbendo l’aumento dei costi del chip. Questa scelta, tuttavia, potrebbe ridurre i margini di profitto per Samsung, una mossa rischiosa considerando la competitività del mercato degli smartphone.
Dall’altro lato, Samsung potrebbe optare per un aumento dei prezzi, trasferendo l’intero costo aggiuntivo sui consumatori. Questa scelta potrebbe però influire negativamente sulle vendite, specialmente in un mercato già caratterizzato da una crescente sensibilità al prezzo. Un’alternativa potrebbe essere rappresentata dall’ottimizzazione della produzione del chip Exynos 2500. Attualmente, le fonderie di Samsung stanno lavorando per migliorare la resa del processo produttivo a 3nm, necessario per la realizzazione del decacore Exynos 2500. Nel secondo trimestre del 2024, la resa ha raggiunto solo il 20%, ma l’obiettivo è di raggiungere almeno il 60% entro il lancio del Galaxy S25. Se questo obiettivo venisse raggiunto, Samsung potrebbe evitare di dipendere esclusivamente da Qualcomm, riducendo così l’impatto sui costi e sui prezzi finali.