Il root di uno smartphone consite nell’usare specifiche azioni in modo tale da poter ottenere il privilegio di amminsitrare il nostro smartphone in completa autonomia. La maggior parte dei telefoni non lo consente di default, e la ragione è molto semplice: tutto parte dal fatto che un telefono non rootato è più sicuro di quello rootato.
Cerchiamo di spiegare meglio co’sè il root. Il root, per ogni dispositivo Android, è il permesso per ogni utente di modificare file che prima non potevano essere modificati. Ad esempio, se un utente vuole togliere un app di “sistema”, nel senso che non si può togliere dallo smartphone perchè è un applicazione già pre-installata, con il root potrà farlo, lasciando più libera la memoria di sistema.
Il root però porta anche rischi con sè: il root invalida la garanzia dello smartphone, perchè va a modificare uno stato del sistema. Inoltre, non potrete effettuare aggiornamenti del sistema, perchè è stato variato.
Ci sono diverse metodologie, tra le quali si consiglia quello che prevede l’uso di KingRoot, un software che serve per rootare uno smartphone. Basta premere un solo bottone, e fa tutto il software per voi. Dopo vi verrà installata un’applicazione che non dovrete assolutamente disinstallare. Il software ha bisogno di internet per funzionare.
Le utilità del root soono molte di più, ma forse per un utente normale non sono necessarie. Ad esempio potrete installare Custom ROM, ovvero sistemi operativi modificati appositamente per il vostro smartphone, oppure effettuare backup completi di Android, oppure installare moduli Xposed che aggiungono funzionalità allo smartphone.
Il rischio peggiore, ma ridotto al minimo di questi tempi, è il brick dello smartphone, ovvero il blocco di quest’ultimo all’avvio. Su internet sono presenti guide specifiche per il root per alcuni smartphone seguendo vie diverse.