Come abbiamo visto, il 9 Giugno Lenovo ha presentato – al Lenovo Tech World 2016 – il suo smartphone modulare Moto Z con una robusta dotazione di plug-in, i Mods, destinati ad accrescerne e variarne le funzionalità. Tra questi, quello che ha maggiori potenzialità in ambito operativo e professionale è, probabilmente, “OneCompute” che trasforma il Moto Z in un vero e proprio computer Desktop!
All’evento Lenovo Tech World 2016, Lenovo ha mostrato di credere molto, forse più di LG, al concetto di device modulare. L’azienda sudcoreana, col suo LG G5 dotato di Friends, non ha investito molto nella modularità annunciando pochi moduli che, tra l’altro, modificano di molto l’aspetto e l’usabilità del terminale cui si agganciano nella parte inferiore. Nel caso dei Mods del Moto Z, la gamma con la quale sono stati presentati è stata certo più ampia – ben 14 – e ben affinata sotto il punto dell’usabilità. Insomma, si ha la percezione che Motorola, ops Lenovo, abbia studiato la cosa da più tempo e con maggiore spirito d’intraprendenza.
Tra i tanti Mods attuali e prossimi che abbiamo anche avuto modo di illustrare in passato, quello che più ci ha colpito dal punto di vista della produttività d’ufficio è “OneCompute” che trasforma il Moto Z in computer Desktop con Android (un po’ come Remix OS).
OneCompute è un modulo diviso in 2 parti, una cover ed una dock.
La cover è agganciata magneticamente allo smartphone ed è dotata di doppio chip wireless. Il primo chip WiFi serve ad abilitare la ricarica wireless del telefono nel momento in cui lo si appoggia sulla dock mentre il secondo circuito WiFi, il “Keyssa”, serve a consentire lo scambio dati tra il Moto Z e la cover ad una frequenza di 60 Ghz (in pratica, con basso consumo energetico e senza lag, vista la larghezza di banda da larghezza di banda di ben 6 Gbps, il terminale e la cover dialogano come fossero connessi con un cavo fisico USB, DisplayPort, o HDMI Read).
La dock, invece, si collega alla cover ed offre il jack per l’alimentatore, 3 porte USB di tipo 2.0, ed una porta HDMI: con le porte USB possiamo collegare mouse, tastiera, hard disk esterno mentre con l’HDMI è possibile connettere uno schermo ad alta definizione sul quale i video scorreranno praticamente in tempo reale (grazie al Keyssa di cui sopra).
Una volta collegato il Moto Z all’OneCompute e quest’ultimo ad un display, potremo visualizzare sul monitor l’ambiente di Android opportunamente adattato: widget ed app saranno sparse per tutta la larghezza del monitor e le app potranno esser gestite col mouse. In particolare, potremo aprirle all’interno di una finestra, affiancarle l’una all’altra in modo anche di fare del buon multitasking (es. copiare un’immagine da Chrome ad un editor di testo).
Lenovo non ha fornito dettagli sulla distribuzione. È ipotizzabile, tuttavia, che la commercializzazione di OneCompute possa arrivare per fine anno ad un prezzo (100 dollari) non troppo dissimile a quello col quale Microsoft ha proposto, tempo fa, il suo equivalente (“Continuum”) per gli smartphone Windows Mobile compatibili (ancora pochi).