Nel 2025 e 2026, il mercato degli smartphone pieghevoli potrebbe subire una significativa riduzione. Sebbene questo segmento abbia attirato una notevole attenzione negli ultimi anni, alcune delle più grandi aziende tecnologiche stanno riconsiderando i loro piani per i dispositivi pieghevoli, con il risultato che nel prossimo futuro potremmo vedere meno modelli sul mercato.
Già a novembre dello scorso anno, una fonte interna aveva fornito a Digital Chat Station informazioni su un possibile abbandono del segmento fold da parte di uno dei principali brand cinesi. A gennaio, lo stesso insider ha aggiornato le previsioni per il 2025, rivelando che quattro dispositivi sarebbero stati lanciati, ma tra questi non figurava lo Xiaomi Mix Fold 5. La notizia ha lasciato molti a chiedersi se il tanto atteso smartphone pieghevole della casa cinese sarebbe stato lanciato, o se il progetto sarebbe stato rimandato.
Le ultime voci, infatti, sembrano suggerire che il Mix Fold 5 slitterà al 2026, due anni dopo il suo predecessore, il Mix Fold 4. Anche se la casa produttrice non ha ancora confermato nulla, sembra che questo ritardo possa essere legato a difficoltà tecniche o a una rivalutazione del mercato. Ma non è solo Xiaomi a ridurre la propria spinta verso i telefoni pieghevoli.
Secondo le informazioni circolate, anche altri brand, come OPPO, Vivo, Honor e Huawei, sembrano fare un passo indietro rispetto a una proliferazione di dispositivi pieghevoli. OPPO, ad esempio, avrebbe in programma di lanciare il Find N5, mentre Vivo presenterà il X Fold 5 e Honor il Magic V4. Tuttavia, questi modelli avranno tutti una caratteristica in comune: l’adozione di uno scanner per le impronte digitali nel pulsante di accensione, al posto dei più sofisticati scanner a ultrasuoni integrati nel display, come nel caso del Vivo X Fold 3 Pro.
Questa modifica suggerisce un tentativo di ridurre lo spessore complessivo dei dispositivi, rendendo i telefoni più leggeri e meno ingombranti. Questa tendenza a semplificare il design dei telefoni pieghevoli si fa ancora più evidente con Huawei, che vedrà il suo Mate X7 dotato anch’esso di uno scanner per impronte sul bordo, risparmiando così sullo spazio necessario per i sensori integrati nel display.
La motivazione principale di questi cambiamenti sembra essere il desiderio di ottimizzare la costruzione dei dispositivi, riducendo al minimo la loro dimensione e lo spessore, che sono ancora una delle principali sfide legate ai telefoni pieghevoli. Nonostante ciò, la decisione di non integrare scanner di impronte digitali all’interno del display potrebbe anche riflettere un calo di interesse verso la tecnologia dei sensori a ultrasuoni, che non sempre ha soddisfatto le aspettative in termini di prestazioni e affidabilità. Se da una parte i produttori stanno riducendo il numero di smartphone pieghevoli, dall’altra si sta consolidando una riflessione su come migliorare l’esperienza utente dei dispositivi esistenti.
In molti casi, si preferisce concentrarsi su soluzioni più mature e collaudate, al fine di garantire una qualità migliore e una maggiore durabilità, piuttosto che spingere troppo in avanti l’innovazione in un settore che, nonostante la crescita, sembra non essere ancora pronto a diventare mainstream. Il 2025 e il 2026 potrebbero quindi segnare una fase di riflessione per l’industria degli smartphone pieghevoli. I brand, pur continuando a investire in questa tecnologia, sembrano puntare su modelli più sobri e funzionali, riducendo le ambizioni rispetto agli anni passati, con l’obiettivo di affinare la tecnologia e rispondere meglio alle reali esigenze degli utenti. Quella che sembrava una corsa frenetica verso il futuro dei telefoni pieghevoli potrebbe dunque rallentare, almeno per il momento, in favore di una maggiore solidità e maturità del prodotto.