Nel panorama della tecnologia mobile, il 2025 sta segnando una vera invasione di dispositivi economici che, pur cambiando nome e brand, finiscono spesso per assomigliarsi l’un l’altro in modo quasi imbarazzante. Tablet e smartphone low-cost, prodotti in serie da brand cinesi noti o emergenti, condividono ormai lo stesso DNA: estetiche riciclate, chipset di qualche generazione fa e specifiche che puntano più al marketing che alla sostanza. Se da un lato il prezzo contenuto resta l’unico vero motivo d’interesse, dall’altro diventa sempre più difficile distinguere un modello dall’altro senza una scheda tecnica sotto mano. È il caso, ad esempio, del Blackview Tab 20 WiFi e dell’UMIDIGI G100x 5G, due dispositivi appena annunciati che incarnano perfettamente questa tendenza: minimalismo hardware, look simili e un approccio “senza sorprese” che lascia poco spazio all’entusiasmo.
Blackview Tab 20 WiFi: il ritorno dei tablet economici… tutti uguali
Con l’arrivo del nuovo Blackview Tab 20 WiFi, ci troviamo di fronte all’ennesimo esemplare di quella che potremmo ormai definire la “parata dei cloni low-cost”. Il dispositivo, appena annunciato dall’azienda cinese, ricalca pedissequamente un modello già noto: l’Oscal Pad 30 WiFi, suo gemello in tutto e per tutto, salvo minime variazioni estetiche nel design del modulo fotocamere e una diversa opzione di memoria disponibile. A muovere il Blackview Tab 20 WiFi troviamo un ormai obsoleto Unisoc Tiger T310, un chipset quad-core (1 Cortex-A75 + 3 Cortex-A55) che fatica già nei benchmark, raggiungendo appena 180.000 punti in AnTuTu. La GPU PowerVR GT7200 è datata e non garantisce un’esperienza fluida con contenuti multimediali complessi o gaming leggermente spinto. In un mercato dove ormai anche i modelli entry-level adottano chip octa-core o ARM più moderni, questa soluzione sembra più un compromesso che una scelta.
Il comparto memoria è un altro elemento che conferma la natura spartana del tablet: 4 GB di RAM LPDDR4X e 64 GB di storage eMMC 5.1 espandibili tramite microSD fino a 2 TB. Tuttavia, nel 2025, 4 GB sono ormai insufficienti per garantire una buona esperienza multitasking, specie con Android 15, presente qui in versione personalizzata DokeOS_P 4.1. L’unico vantaggio reale è dato dallo slot di espansione, utile almeno per archiviazione statica. Il pannello frontale è un S-IPS da 10,1 pollici, con risoluzione 1280×800 pixel (149 ppi), refresh rate standard a 60 Hz e privo di qualsiasi certificazione particolare o modalità di protezione della vista. La qualità visiva è dunque da fascia ultra-economica: nitidezza bassa, colori poco saturi e visibilità sotto luce solare limitata. Il tablet integra una batteria da 6.000 mAh, più che sufficiente per coprire una giornata di utilizzo leggero. Tuttavia, la ricarica è affidata a un caricatore da soli 10 W via USB Type-C, il che significa tempi di ricarica molto lunghi – almeno tre ore per un ciclo completo. Un compromesso poco giustificabile nel 2025. Come spesso accade in questa fascia di prezzo, il comparto fotografico è solo abbozzato: 8 megapixel sul retro con flash e autofocus, 5 megapixel frontali privi di messa a fuoco o flash. Utilizzabili per videochiamate o scansione documenti, ma nulla di più.
UMIDIGI G100x 5G: il maxi smartphone economico che strizza l’occhio al 5G
Sul finire di maggio, senza alcun evento mediatico o comunicato roboante, UMIDIGI ha silenziosamente aggiornato il proprio catalogo annunciando il nuovo UMIDIGI G100x 5G, evoluzione del G100x 4G lanciato pochi mesi prima. Lo smartphone mantiene estetica e comparto fotografico invariati rispetto al predecessore, ma introduce alcune migliorie chiave, soprattutto lato connettività e prestazioni. La novità più rilevante è il passaggio dal MediaTek Helio G81 al più recente Unisoc T8200 (alias T765), un chipset octa-core composto da 2 core Cortex-A76 e 6 core Cortex-A55, supportato dalla GPU Mali-G57 MC2. Il salto prestazionale è netto: si passa da circa 250.000 a 400.000 punti su AnTuTu, una differenza che si riflette nella reattività del sistema e nella gestione delle app. E soprattutto, il nuovo SoC garantisce compatibilità con le reti 5G, finalmente disponibili anche su questa fascia di prezzo. Il pannello resta invariato: si tratta di uno S-IPS da 6,9 pollici, con refresh rate fino a 120 Hz. Una scelta che rende la navigazione fluida, almeno a livello visivo, anche se il basso livello di definizione (720×1640 pixel, 260 ppi) limita la nitidezza, soprattutto su una diagonale così ampia. Un compromesso evidente, forse giustificato dal target budget del dispositivo.
L’unica configurazione finora ufficializzata prevede 8 GB di RAM e 128 GB di memoria interna, espandibile tramite microSD fino a 1 TB. È un miglioramento netto rispetto al modello 4G, che aveva anche una versione più economica con 4 GB di RAM. L’equipaggiamento attuale permette di affrontare le operazioni quotidiane con discreta fluidità, anche sotto Android 15. UMIDIGI ha aumentato la capacità della batteria, che ora arriva a 5.200 mAh, e raddoppiato la potenza della ricarica a 20 W. Il risultato è un’autonomia più generosa, capace di coprire facilmente l’intera giornata, con tempi di ricarica accettabili per un device di fascia bassa. Il comparto fotografico resta invariato: fotocamera posteriore da 32 megapixel con apertura f/1.8, affiancata da un modulo secondario non meglio specificato, e una selfie cam da 8 megapixel. Nessuna delle due è stabilizzata o dotata di tecnologie particolari. Le prestazioni sono modeste e sufficienti solo in buone condizioni di luce. Mancano moduli come NFC e giroscopio, ma il G100x 5G offre comunque una dotazione essenziale: sensore di impronte laterale, jack audio da 3,5 mm, porta USB-C OTG, supporto dual SIM, certificazione IP54 contro schizzi e polvere e un discreto set di sensori base. Non mancano neanche GPS, GLONASS, BeiDou e Galileo per la navigazione globale.