Blackview ha lanciato il suo ultimo smartphone rugged, il Blackview Shark 9 5G. Questo dispositivo di fascia media si presenta come un’opzione interessante per chi cerca uno smartphone robusto e funzionale, con il supporto alle reti 5G e un buon equilibrio tra prestazioni e prezzo.
La caratteristica più interessante del Blackview Shark 9 5G è il suo chipset Unisoc T820, che fino a ora è stato visto solo su pochi dispositivi, come alcuni modelli ZTE. Il T820 è un SoC a 6 nanometri che supporta la connettività 5G, offrendo prestazioni solide e un punteggio di circa mezzo milione di punti su AnTuTu. Pur non essendo tra i processori più potenti sul mercato, il T820 rappresenta una scelta affidabile per uno smartphone di fascia media.
Un dettaglio curioso è che il Blackview Shark 9 5G condivide molte somiglianze con l’Oscal Tiger 13, un altro dispositivo di Blackview. Tuttavia, mentre lo Shark 9 è alimentato dall’Unisoc T820, il Tiger 13 utilizza l’Unisoc T760, una versione leggermente meno performante. Le differenze tra i due chipset sono minime, con il T820 che vanta frequenze di clock più alte. Il display del Blackview Shark 9 5G è un pannello S-IPS da 6,67 pollici con risoluzione HD+ (720×1604) e una densità di pixel di 264 ppi. Anche se non si tratta di un display particolarmente impressionante in termini di risoluzione, offre una frequenza di aggiornamento di 90 Hz, che migliora l’esperienza di utilizzo in situazioni di scroll e gaming.
Sul fronte delle fotocamere, il dispositivo è dotato di una configurazione tripla sul retro, guidata da un sensore principale Samsung ISOCELL JN1 da 50 MP, affiancato da una lente macro da 2 MP e un sensore di profondità, anch’esso da 2 MP. La fotocamera anteriore è da 8 MP, sufficiente per selfie e videochiamate di qualità standard. Nonostante le specifiche non siano particolarmente avanzate, le fotocamere del Blackview Shark 9 5G possono garantire scatti decenti nelle condizioni di luce adeguata, soprattutto grazie al sensore Samsung.
Il Blackview Shark 9 5G è equipaggiato con 8 GB di RAM e 256 GB di memoria interna, con supporto per schede microSD fino a 2 TB, grazie allo slot ibrido. Questa combinazione di memoria è più che sufficiente per la maggior parte degli utenti, garantendo una buona fluidità nell’uso quotidiano e spazio sufficiente per app e file multimediali. Per quanto riguarda l’autonomia, il dispositivo è alimentato da una batteria da 5.000 mAh che, sebbene non eccezionale rispetto ad altri modelli rugged, offre una durata sufficiente per l’uso giornaliero. Tuttavia, la ricarica rapida è limitata a 18 W, un valore piuttosto modesto rispetto ai caricabatterie più veloci presenti sul mercato. Il Blackview Shark 9 5G supporta tutte le principali bande di rete, tra cui il 5G e il LTE, garantendo una connettività veloce ovunque. Il dispositivo è inoltre dotato di NFC, permettendo pagamenti contactless e altre funzioni basate su questa tecnologia. È presente anche uno scanner per impronte digitali laterale, che consente un accesso sicuro e rapido al dispositivo. In ambito software, c’è Android 14 sotto l’interfaccia Doke OS 4.0.
Al momento, non è ancora stato annunciato il prezzo ufficiale del Blackview Shark 9 5G, ma è probabile che il costo si aggiri intorno ai $150 (circa 160 euro), leggermente superiore a quello dell’Oscal Tiger 13, previsto a $139,99 al momento del lancio.